Trekking in Nepal: tutto quello che c’è da sapere

Trekking in Nepal: tutto quello che c’è da sapere

Trekking in Nepal: tutto quello che c’è da sapere 1024 682 Sonia Sgarella

Sono alcuni decenni ormai che il Nepal, vantando ben otto delle quattordici vette più alte del globo e alcuni tra i paesaggi più suggestivi al mondo raggiungibili soltanto a piedi, è considerato patria indiscussa del trekking. Fare trekking in Nepal – non c’è dubbio – è una tra le esperienze di viaggio più appaganti che il continente asiatico possa offrire.

Non tutti però hanno ben chiaro che cosa voglia dire veramente fare trekking in Nepal. In tanti sarebbero pronti a rinunciare in partenza per la sola convinzione di non esserne adatti. Ma siete proprio sicuri che il trekking in Nepal non faccia per voi? Continuate a leggere questo articolo e solo alla fine potrete darvi una risposta. Con molte più probabilità starete già cominciando a pianificare il vostro viaggio!

Per comodità del lettore ho diviso l’articolo in più sezioni, ognuna delle quali tratta un tema a sé stante.

NEPAL, E’ ORA DI ANDARCI!

  • Decisamente l’autunno ma anche le altre stagioni non vadano poi così male. Ottobre e novembre sono i mesi migliori per percorrere quasi tutti gli itinerari di trekking e ovviamente ciò significa anche di maggior affluenza, con il turismo che tende a diminuire verso la fine di novembre. La tendenza è quella di mattinate limpide e probabili coperture nuvolose nel pomeriggio. La visibilità delle montagne è al massimo del suo splendore, è raro che piova e le temperature, piacevoli di giorno, si mantengono tollerabili anche durante la notte.

    trek-mi-sentieri-mondo-trekking-nepal-poon-hill-ghorepani

    La primavera è anch’essa una stagione molto gettonata. In questo periodo la fioritura dei rododendri è qualcosa di magnifico, un’esplosione di colori che regala calore e vitalità al paesaggio. Non per altro il rododendro (Laligurans) è stato eletto a fiore nazionale del Nepal.

    trek-mi-sentieri-mondo-trekking-nepal-poon-hill-tadapani

    La stagione dei monsoni che va da giugno a settembre è invece forse la peggiore in termini di visibilità. I sentieri in questo periodo dell’anno sono coperti di fango e scivolosi, c’è alto rischio di frane e a farvi compagnia lungo i percorsi ci saranno ad attendervi le care amiche sanguisughe. Meglio evitare dunque ma se proprio siete in zona e non volete rinunciare al trekking puntate verso il Mustang, Upper e Lower.

    trek-mi-sentieri-mondo-trekking-nepal-langtang

    L’inverno infine non sarebbe poi così una brutta stagione in termini di visibilità, se non fosse però per il freddo e per la neve che rende inaccessibili i passi più alti. Un trekking a quote più basse risulta fattibile ma è certo che dovrete coprirvi per bene!

  • Esistono ad oggi possibilità di trekking che spaziano dal grado più facile, quello A, a quelli più difficili, i livelli D ed E. Tutti gli itinerari offrono opportunità di godere dei magnifici panorami himalayani e di entrare in contatto con le popolazioni che abitano i villaggi in quota per cui la scelta del livello che corrisponda maggiormente alle vostre condizioni fisiche vi garantirà in ogni caso un’esperienza unica.

    – Grado A (Facile): Ghorepani/Poon Hill Trekking, Ghandruk Trekking, Jomson Muktinath Trekking, Helambu Trekking, Shivapuri Trekking….

    Percorribili da chiunque si trovi in buone condizioni di salute. I dislivelli da coprire sono moderati, l’altezza supera in poche occasioni i 3000 metri e i percorsi sempre ben marcati – spesso scalinate. In media si tratta di 5/6 ore di cammino al giorno.

    trek-mi-sentieri-mondo-trekking-nepal-landruk

    – Grado B (Moderato): Annapurna Base Camp (ABC) Trekking, Langtang Trekking, Circuito del Manaslu…

    Oltre al buono stato di salute e all’abitudine a camminare per più giorni consecutivi, per questi trekking è necessaria una dose supplementare di energia ed entusiasmo. Gli itinerari raggiungono altezze che si avvicinano ai 4500 metri e i dislivelli +- 1.000 metri, l’inevitabile pegno da pagare per incontri ravvicinati con i magnifici picchi himalayani.

    trek-mi-sentieri-mondo-trekking-nepal-langtang

    – Grado C (Faticoso): Annapurna Circuit Trekking, Everest Base Camp (EBC) Trekking, Upper Mustang Trekking…

    Trattasi di trekking che prevedono il superamento di passi ad oltre 5000 metri di quota. Su questi itinerari è molto importante dare il tempo al corpo di acclimatarsi e fare attenzione a qualunque avvisaglia che possa essere ricondotta al Mal di Montagna (Acute Mountain Sickness).

    – Gradi D/E (Impegnativo):  Ganja La Pass Trekking, Dhaulagiri Trekking…

    La caratteristica principale di questo tipo di trekking è che si tratta di lunghi percorsi ad altezze elevate dove l’unica possibilità di sistemazione è il campo tendato. In questo caso sono richieste ottime condizioni di salute ed esperienza pregressa.

  • Il Mal di Montagna è la reazione patologica del nostro corpo alla bassa pressione atmosferica e alla conseguente minore capacità dell’emoglobina di legarsi all’ossigeno presente nell’aria man mano che ci si spinge ad altezze più elevate. Può succedere a chiunque di soffrirne sopra i 2500 metri e questo indipendentemente dall’età, dal genere e dal grado di allenamento. Tra i sintomi vi sono mal di testa, nausea, mancanza di appetito, spossatezza, tachicardia, difficoltà di respirazione. In tali casi è fondamentale agire prontamente onde evitare che il Mal di Montagna si trasformi in edema cerebrale o polmonare.

    Scendere ad altezze inferiori è la prima cosa da fare: non costringete il vostro corpo a continuare.

    Prevenire il Mal di Montagna comunque è sempre meglio che doverlo curare: salite lentamente di quota dando tempo al vostro corpo di acclimatarsi all’altezza.

  • La maggior parte degli itinerari di trekking rientrano nell’area di una determinato progetto di conservazione, di un parco nazionale o di una zona ad accesso limitato per cui sarà quasi sempre necessario essere muniti di un permesso appropriato. Tali permessi sono acquistabili direttamente in loco e vi verranno tassativamente controllati nei punti di entrata ed uscita dall’area in questione.

    Di seguito le tariffe delle zone che ho visitato personalmente:

    Annapurna Conservation Area: 2000 rupie (20$)

    Leggi anche Poon Hill Trek: il mio itinerario di cinque giorni 

    Leggi anche Nepal: trekking al Campo Base dell’Annapurna 

    Langtang National Park: 3390 rupie (34$)

    Leggi anche Trekking in Nepal: la Valle del Langtang dopo il terremoto

    Shivapuri Nagarjun National Park: 560 rupie al giorno

    Leggi anche What to do (cosa fare) a Kathmandu e dintorni

    Sagarmatha National Park: 3000 rupie (2018)

    Leggi anche Trekking al Campo Base Everest: tutto quello che c’è da sapere

    Oltre ai permessi regionali sarà poi necessario ottenere una TIMS (Trekkers Information Management System), ovvero una tessera in cui vengono registrate le informazioni riguardo al vostro percorso, il tutto per una questione di sicurezza. Se vi siete organizzati tramite agenzia vi verrà rilasciata una tessera di colore azzurro al costo di 1000 rupie. Se invece preferite organizzarvi in maniera indipendente la tessera sarà di colore verde, avrà un costo di 2000 rupie e sarà vostro compito recarvi negli uffici appositi per farvela rilasciare.

    Per ottenere i permessi e la TIMS vi verranno richieste due fototessere e una fotocopia del passaporto. Nel caso in cui abbiate prenotato tramite agenzia, dovrete consegnare il tutto a loro perché svolgano le pratiche al posto vostro.

  • La dimensione del vostro zaino dipenderà sicuramente dalla durata dell’itinerario ma ancor più dovrebbe dipendere dal vostro fisico: se non siete abituati a trasportare grossi pesi è inutile che pensiate di poterlo fare proprio adesso. La dimensione ideale sarebbe quella di uno zaino da 35/45 litri, quanto basta per trasportare l’essenziale necessario. Se proprio però non ce la fate a partire con poca roba, valutate l’opzione di ingaggiare un portatore. I costi per la categoria si aggirano intorno ai 15/20$ al giorno.

    Detto questo, un buon equipaggiamento corrisponderà di certo ad un trekking soddisfacente mentre cose inutili o inadeguate potrebbero rivelarsi più compromettenti di quello che pensiate. Per questo è fondamentale portare con voi:

    Scarponcini da trekking: l’importante è ovviamente che calzino comodi e che li abbiate testati camminandoci in precedenza. Partire con un paio di calzature nuove di zecca potrebbe infatti rivelarsi l’errore più grande che possiate commettere. Sugli itinerari più bassi possono andar bene anche un paio di scarpe basse da trekking

    Un paio di ciabatte da indossare nelle Teahouse e che vi servano sia per la doccia, sia per evitare di dovervi allacciare le scarpe o gli scarponi ogni volta che vi servirà andare in bagno, soprattutto se di notte. Un paio di ciabatte da piscina in plastica sono l’ideale in quanto parzialmente chiuse e possibili da indossare anche con i calzettoni di lana, molto meglio che non le classiche infradito

    Calze adatte alle varie quote

    Guanti

    Cappelli: uno con visiera e una berretta calda da utilizzare anche di notte se necessario

    Scaldacollo

    Primo strato: maglie tecniche a maniche sia corte che lunghe. Alle quote più basse avrete possibilità di lavarle e stenderle ad asciugare

    Completo termico: da utilizzare come pigiama  o da aggiungere come strato se avete freddo;

    Secondo strato: un paio di capi

    Pantaloni: due paia per il trekking, uno più leggero per le quote più basse e uno più pesante per quelle più alte oppure due leggeri e uno strato termico da utilizzare all’occorrenza. Portatevi poi un pantalone comodo da indossare a riposo

    Terzo strato: un piumino e una giacca goretex da abbinare all’occorrenza

    Sacco a pelo: che raggiunga temperature di comfort -6/-10 per i trekking in Teahouse. In ogni stanza sono solitamente presenti delle coperte che potrete usare come aggiunta. Può capitare tuttavia, soprattutto durante l’alta stagione sui sentieri più battuti e a alle altezze elevate (dove ci sono meno alloggi) che non ce ne siano a sufficienza per tutti

    Coprizaino impermeabile

    Torcia frontale

    Occhiali da sole

    Protezione solare, crema idratante e burro cacao

    – Carta igienica, salviette umide, gel igienizzante e assorbenti: la carta igienica è spesso di facile reperimento anche in loco ma i prezzi, così come quelli di tutti i prodotti, sono direttamente proporzionali all’altezza

    Prodotti da bagno in piccole dosi

    Asciugamano in microfibra

    Kit di primo soccorso che contenga farmaci per la dissenteria e Diamox nel caso in cui andiate a quote elevate

    Spry per il naso: per evitare di passare notti insonni qualora vi doveste beccare un raffreddore

    Borraccia di metallo e purificatore per l’acqua: la borraccia di metallo (meglio se trasportabile a tracolla) dev’essere la sostituita delle bottiglie di plastica che a queste altezze costituiscono un’importante fonte di inquinamento. Il costo di una bottiglia d’acqua in montagna inoltre può raggiungere le 250 rupie (contro le 25 rupie di Kathmandu) per cui ha molto più senso premunirsi di gocce o di pastiglie per purificare quella che prenderete dal rubinetto. Nelle zone più battute dal turismo troverete la possibilità di riempire la vostra borraccia con acqua già purificata al costo di 70/80 rupie

    Apparecchiatura fotografica

    Power Bank: le prese si trovano spesso in aree comuni e a volte è richiesto un pagamento per la ricarica

    Snacks 

    Bastoncini da trekking (opzionali)

    Un libro o le carte da gioco: per passare un po’ il tempo quando alle 18.30 avrete già finito di mangiare

  • Mi stupisce davvero costatare quante poche parole positive siano state spese sull’alloggio in Teahouse. “Basic” è la parola più frequente che viene utilizzata per descriverle e ho capito, non saranno certo hotel a cinque stelle ma vogliamo considerare il contesto in cui si trovano? Dispersi tra le montagne a giorni di cammino dalle città principali, là dove il trasporto di qualunque materiale è un’impresa epica: come minimo questi lodge bisognerebbe catalogarli come fantastici, una manna dal cielo, un lusso inaspettato così come dovrebbero esserlo considerati anche i rifugi sulle nostre Alpi.

    Poon Hill trek

    Le regioni dell’Everest, dell’Annapurna, del Langtang e del Manaslu prevedono la sistemazione in Teahouse. Questi lodge, alcuni dei quali per dimensioni non hanno niente da invidiare alle guest house di Kathmandu, offrono semplici stanze ordinate a due o tre letti, nella maggior parte dei casi singoli ma a volte anche ad una piazza e mezza. I letti sono provvisti di copri materasso, cuscino e piumone, il tutto apparentemente piuttosto pulito. I piumoni vi terranno bene al caldo se utilizzati in aggiunta al vostro sacco a pelo ma se usati da soli (con solo un sacco lenzuolo) potrebbero non essere sufficienti.

    Langtang Trek - Lhasa Hotel @ Langtang

    Le pareti dei lodge sono molto sottili, spesso fatte di compensato o di pietra. Se avete il sonno leggero vi converrebbe portarvi dei tappi per le orecchie. Il bagno e la doccia sono quasi sempre in comune (ma esistono anche sistemazioni con bagno privato) e in molti casi entrambi si trovano all’esterno dell’edificio. Nella maggior parte dei casi si tratta di turche senza sciacquone (per “tirare l’acqua” si usa il secchiello) ma vi capiterà anche di trovare bagni all’occidentale. E’ sicuro che non troverete mai la carta igienica per cui portatela con voi!

    Poon Hill trek - See You G.H.

    La maggior parte dei lodge dispone di acqua calda, anzi bollente, che viene prodotta con i pannelli solari o con il gas. In alcuni casi, soprattutto se la doccia funziona a gas, vi verrà chiesto un contributo extra per poterne usufruire.

    Langtang Trek - Ganesh G.H. @ Rimchen

    In tutti i lodge troverete una stanza comune utilizzata come sala da pranzo e non su tutti gli itinerari, riscaldata con una stufa a legna. Sistemate qualunque cosa bagnata nei pressi della stufa perché si asciughi. 

    Langtang Trek - Lhasa Hotel @ Langtang

    I proprietari del lodge si aspettano che consumiate i pasti da loro. Il menù (che è sempre molto simile con la sola differenza del prezzo che aumenta con l’altezza), è sorprendentemente ricco e potrete scegliere tra piatti sia della cucina locale che di quella internazionale, spesso compresa anche la pizza.

    Langtang Trek - Lhasa Hotel @ Langtang

    Sul cosa sia meglio scegliere dipende da quanto siete affamati: i momo (ravioli ripieni) sono sempre 10 e potrebbero non soddisfare il vostro appetito così come le zuppe, a meno che non siano con i noodles. I piatti di riso e noodles sono spesso porzioni abbondanti, un ottimo rapporto qualità/prezzo ma solo con lui, con il piatto nazionale, il mitico Dhal Bhat verranno ad offrirvi il bis! Fate dunque le vostre valutazioni.

    Se siete amanti della birra preparate un’ampia scorta di contanti perché arriverete a pagarla anche 750 rupie (7$). In generale comunque l’assunzione di alcool non è raccomandata.

    Poon Hill trek

    Nella maggior parte delle Teahouse potrete comprare anche degli snack ma sempre per via del costo vi conviene fare rifornimento prima di partire. Lo stesso vale per l’acqua.

  • Partire con un’assicurazione di viaggio adeguata nel caso del Nepal è fondamentale. Qualora dovesse succedervi qualcosa durante un trekking e l’unica maniera di raggiungere l’ospedale più vicino fosse in elicottero questo potrebbe infatti costarvi una fortuna.

    ATTENZIONE: la maggior parte delle assicurazioni copre il trekking fino ai 4.000 metri per cui se avete intenzione di andare oltre cercate un’assicurazione adeguata. Io di solito mi affido a World Nomads che copre i trekking fino a 6.000 metri.

    Ricordatevi: con le montagne non si scherza!

  • Pur non esistendo una regola che obblighi ad assumere una guida per il trekking il mio suggerimento è che evitiate di viaggiare da soli. Nonostante il Nepal sia un paese relativamente sicuro ed amichevole nei confronti del viaggiatore e la maggior parte degli itinerari siano ben marcati, le montagne rimangono pur sempre un ambiente ostile e la presenza di una guida o di un compagno di viaggio potrebbe essere fondamentale – nella peggiore delle ipotesi – per salvarvi la vita.

    Dalla distorsione di una caviglia al Mal di Montagna, trovarsi da soli in certe situazioni non è piacevole e, il tutto, solo per aver voluto risparmiare una cifra irrisoria. Ingaggiare una guida nepalese oltremodo sarà il vostro gentile contributo all’economia locale.

    Affidatevi ad un’agenzia che vi fornisca una guida professionale in possesso di una licenza rilasciata dal Dipartimento del Turismo nepalese. Chiedete che questa licenza vi venga mostrata.

    trek-mi-sentieri-mondo-napal-trekking-langtang

    Esistono anche agenzie specializzate in tour al femminile che vi contratteranno una guida donna. Il costo per una guida femmina risulta a volte leggermente più alto rispetto a quello di una guida uomo ma è ovvio che il vostro contributo in questo caso non sarà solamente economico. Sarà soprattutto sociale.

    Attenzione: per la vostra sicurezza è fondamentale che la guida abbia alle spalle un’agenzia registrata la quale garantisca per lei e che possa agire prontamente in caso di vostro bisogno. Avere in mano un indirizzo e delle ricevute, inoltre, è molto importante qualora dobbiate dimostrare qualcosa alla vostra compagnia d’assicurazione.

    Assicuratevi che l’agenzia sia regolarmente registrata presso il Governo del Nepal e presso la Trekking Agencies Association of Nepal (TAAN). Per fare questo consultate il sito www.taan.org.np e fate la vostra ricerca.

  • La cosa più conveniente per chi abbia un pochino di tempo da perdere è sicuramente quella di fare tutto sul posto, ovvero, una volta arrivati a Kathmandu o a Pokhara, passare in rassegna qualche agenzia e vedere quello che offrono. E’ vero anche però che la maggior parte delle persone tutto questo tempo da perdere non ce l’ha a disposizione o che preferisca comunque, anche a fronte di un prezzo leggermente più alto, affidarsi a qualcuno direttamente dall’Italia, sia essa un agenzia incontrata online oppure la sottoscritta (leggi anche Chi Sono)

    Il prezzo ovviamente può variare molto a seconda della zona che sceglierete per il vostro trekking, soprattutto se per arrivarci è necessario prendere un volo interno (per esempio per il Trekking al Campo Base Everest) o se l’area rientra tra quelle “Restricted” per cui vi sono dei permessi maggiorati da pagare (nel caso dell’Upper Mustang per esempio si parla di un permesso di ben 500$!).

    Il costo di una guida professionista si aggira intorno ai 35$ al giorno, quello di un Porter circa 15/20$.

    Il costo del cibo lo vedrete aumentare con l’altezza: momo, riso e noodles costano in media 400/500 rupie al piatto mentre il Dhal Bhat arriverà fino a 600/700 rupie. Le bevande calde si aggirano intorno alle 100/150 rupie mentre la birra arriva a costare fino a 750 rupie. Il costo della camera varia a seconda della struttura e della zona: dai 200 per un letto in camera condivisa ai 1000 per il bagno in camera (non sempre disponibile).

    Poon Hill trek

    Sul discorso mance non esiste una regola fissa ma le mance sono estremamente apprezzate.

    Portatevi contanti a sufficienza per coprire tutte le spese non incluse nel vostro pacchetto e una scorta extra per qualunque evenienza. 

  • Girovagandoconstefania 13 Dicembre 2016 a 14:22

    Utilissimo post! Il Nepal è uno dei luoghi che vorrei visitare, facendo trekking naturalmente.

    • Grazie!!! Te lo stra consiglio! Il paese e i nepalesi sono strepitosi e sicuro ti rimarrà nel cuore! Io ho in progetto di ritornarci già l’anno prossimo sempre a novembre! 😉

  • Ciao a tutti! Vorrei fare una domanda a chi ha già fatto questo viaggio in Nepal: è possibile noleggiare l’equipaggiamento necessario una volta arrivati a Kathmandu?

    • Sonia Sgarella 23 Agosto 2017 a 09:42

      Ciao Giada, scusami il ritardo nella risposta ma non ho avuto connessione per un po’. Personalmente non conosco alcun negozio dove sia possibile noleggiare attrezzatura per il trekking, tantissime sono invece le possibilità per acquistare equipaggiamento a prezzi inferiori rispetto ai nostri. Può essere che prenotando tramite qualche agenzia locale abbiano a disposizione articoli da noleggio ma su questo non posso garantire. Sonia

      • Ciao sarei interressata a svolgere questo viaggio il prossimo ottobre.volevo sapere se ti epossibile il costo dell intero viaggio e se suggerisci di prenotare solo il volo eil resto come guida e lodge direttamente il loco??ti ringrazio e Buon viaggio ovunque ti trovi!francesca

        • Sonia Sgarella 10 Maggio 2018 a 18:02

          Ciao Francesca, il costo dell’intero viaggio dipende dalla durata e da cosa hai intenzione di fare. Io di solito prenoto solo volo e il resto in loco. Se leggi bene tutti gli articoli sul Nepal comunque troverai molte indicazioni riguardo ai prezzi e da lì potrai cominciare a fartene un’idea. Ciao! Sonia

  • ciao!grazie per i tuoi consigli li trovo utilissimi nella preparazione per il giro dell’Anapurna( a brevissimo!)! avrei una domanda da farti!
    Sono molto preoccupata del passaggio dai 4mila metri in su fino al ritorno ai 3mila, ho sentito dire che ci potrebbe essere la possibilità di affittare un cavallo per quelle 3 tappe in super altitudine ma, non riesco a trovare dei buoni riferimenti via internet su costi e eventuali prenotazioni. Sapresti qualcosa?ammetto che sono molto molto preoccupata di dover arrivare li e non sentirmi poi in forze per farcela in quelle tappe.
    Grazieee:) e grazie mille già per i consigli già dati sul sito.
    Chiara

    • Ciao Chiara, la possibilità di noleggiare un cavallo esiste sicuramente. Ho chiesto alla mia guida di fiducia che in questo momento sta facendo il giro dell’Annapurna di informarsi riguardo ai costi e non appena mi farà sapere ti passerò parola! Ti ringrazio per i complimenti e a prestissimo! 🙂

    • Ciao Chiara, ti dico quello che mi ha riferito la mia guida di fiducia che si trova lì in zona proprio in questi giorni: da Throng Phedi (4450 m.) è possibile noleggiare i cavalli al costo di 150$ che ti portano fino ai 5400 del passo. Se ti serve il contatto di Raj per organizzare il trek mandami pure un messaggio privato alla pagina FB! Spero di esserti stata d’aiuto! 🙂

  • Complimenti, uno dei post meglio scritti che ho trovato ( ho lasciato un like d’obbligo ) .
    Una domanda : la guida quindi è 30 $ per giorno diviso il numero dei partecipanti ? noi saremmo in 4 .
    Se hai qualcuno da consigliare lo valuterei volentieri , anche se la tentazione di salire da soli è alta.
    Complimenti ancora.
    Fabio

    • Sonia Sgarella 26 Gennaio 2018 a 11:21

      Ciao Fabio, grazie mille per le tue parole! Se mi riesci a mandare un messaggio tramite la pagina facebook ti mando volentieri il contatto della mia guida! A presto!

  • Grazie per l’articolo, è molto utile e interessante.
    Vorrei andare in Nepal in questa prossima primavera, da sola, cercando di organizzarmi il viaggio prendendo spunto anche dalle Tue informazioni.
    Hai parlato di assicurazione: consigli di stipularla in Italia o è meglio in loco?
    Il viaggio in aereo può essere più conveniente cercarlo in modalità “incognita”? A tal proposito hai consigli per trovare l’offerta migliore?
    Il denaro si cambia facilmente in loco? Carta di debito elettronica (ricaricabile) può bastare o serve una carta di credito?
    Grazie 🙂

    • Sonia Sgarella 10 Marzo 2018 a 01:37

      Ciao Alessandra,per quanto riguarda l’assicurazione sicuramente in Italia prima di partire. Tra le varie io mi affido sempre alla World Nomads che copre il trekking fino ai 6000 metri. I voli io di solito li cerco con Skyscanner e poi verifico direttamente anche sul sito della compagnia che mi sembra essere la migliore. La valuta più accettata e che offre il cambio migliore è il dollaro americano per cui ti consiglio di partire già con una buona scorta mentre ai bancomat vengono accettate sia le prepagate che le carte di credito. Spero di aver chiarito tutti i tuoi dubbi altrimenti resto a disposizione! 🙂

      • Ciao Sonia,
        grazie per le informazioni: ho preso il volo e comprerò l’assicurazione (la Allianz a 123€ copre tutto, dice, senza limiti di quota).
        La preparazione di questo viaggio mi crea un po’ di preoccupazione, non lo nascondo.
        Volevo chiederTi ancora una cosa: secondo Te, per abbattere un po’ i costi, è possibile che riesca ad unirmi a gruppi già formati, in agenzia?
        Sto pensando a qualche trekking, ma non troppo impegnativi e altisonanti. Starò 25 giorni e avrò tempo per ambientarmi nelle città e organizzare qualche camminata.
        Hai qualche riferimento di persone italiane che lavorano là?
        Grazie mille 🙂

        • Sonia Sgarella 22 Marzo 2018 a 08:35

          Ciao Alessandra, sicuramente puoi provare a fare un giro delle agenzie e chiedere se per caso hanno qualcuno interessato a condividere con te l’esperienza e quindi il costo. Questo ovviamente però potrebbe voler dire dover magari perdere qualche giorno e che le date non corrispondano esattamente a quelle da te previste inizialmente. Di italiani in loco purtroppo non conosco nessuno ma come forse già ti accennavo ti posso passare il contatto della guida a cui mi affido io di solito e con la quale hanno già viaggiato anche altre persone che mi hanno chiesto consiglio tramite il blog. Con lui ti sentiresti tranquillamente a casa…:-)

  • Grazie Sonia, mi hai dato speranza di farcela nel trekking valle del Langtang che vorrei fare. Mi preoccupano le piogge però, sarò lì dal 10 agosto. Puoi consigliarmi un trekking magari più facile da poter fare anche in questo mese? Lottare con le sanguisughe vorrei evitarlo

  • Adriano Mascoli 7 Ottobre 2018 a 20:17

    Ciao Sonia,

    il 23 di ottobre partirò per l Nepal assieme ad un amico, con l’obiettivo valle del Langtang. Sarà la quarta volta che visito questo Paese, ognuna di queste esperienze è stata unica, le persone deliziose ed il viaggio ricco di emozioni. Ho percorso il circuito dell’Annapurna, l’ABC ed i laghi di Gosain Kund con partenza da Sundarijal. Le scorse volte ho sempre viaggiato da solo e senza guida o portatori e non ho mai avuto problemi, anche se l’ultima volta mi son ripromesso che comunque non avrei più affrontato un percorso di montagna in solitudine, pur avendo sempre incontrato lungo i sentieri persone alle quali mi sono aggregato per alcuni tratti.
    Il mio amico non ha grossa esperienza di montagna, quindi siamo intenzionati ad ingaggiare un portatore per la valle del Langtang. A tal proposito che cosa mi consigli? Secondo te è meglio prendere i contatti a Kathmandu oppure a Dunche, che raggiungeremo dopo quelle piacevolissime 9 ore di pullman???

    Ti saluto e ti ringrazio anticipatamente per ‘attenzione

    • Sonia Sgarella 8 Ottobre 2018 a 10:50

      Ciao Adriano, grazie per avermi scritto! Provo a rispondere alla tua domanda premettendo però di non conoscere quali e quante siano in alta stagione le possibilità di reperire un porter in loco (a Dumche o Syabrubesi). Nonostante l’idea di dare lavoro a qualcuno della zona mi porterebbe a propendere per la seconda opzione, fossi in voi io personalmente lo ingaggerei però già da Kathmandu, sia per una questione di tempistiche, sia anche per avere il supporto di un’agenzia alle spalle qualora ce ne fosse bisogno (un porter probabilmente parlerà ben poco inglese) . Vedrai comunque, il Langtang è meraviglioso!

    • Sonia Sgarella 8 Ottobre 2018 a 10:54

      Un’altra possibilità sarebbe quella, una volta a Kathmandu, di fare riferimento a qualche guest house di Dumche o Syabrubesi, di contattarli via telefono e chiedere a loro prima di lasciare la capitale se possibile organizzare qualcosa. 🙂

      • Adriano Mascoli 14 Ottobre 2018 a 16:00

        Ciao Sonia, grazie per le informazioni, immaginavo pure io che potesse essere la soluzione migliore, anche se, come mi par di capire rientri anche nella tua filosofia di viaggio e di vita, generalmente preferisco arrivare sul posto, anche per evitare di favorire le grandi organizzazioni che generalmente lucrano sulle “ultime ruote del carro”. Tengo quindi in considerazione l’ipotesi di sentire qualche guest house di Dumche e vediamo cosa ne esce. Ti aggiornerò in ogni caso. Un saluto

        • Sonia Sgarella 14 Ottobre 2018 a 18:51

          Si grazie, resto in attesa di tuoi aggiornamenti! Non si sa mai che possano magari essere utili a chiunque legga questa pagina. Good luck! 🙂

  • Ciao Sonia, farò l’Everest Base Camp Trek a Dicembre per le vacanze natalizie. Secondo te è fattibile farlo con le scarpe Salomon XA Pro in Goretex oppure lo scarpone è obbligatorio? Sento pareri discordanti in merito. Non sono preoccupato tanto per le caviglie ma piuttosto in caso di neve lungo i sentieri.
    Temperature?
    Ogni tua info / consiglio mi sarà di grande aiuto!

    namaste

    • Sonia Sgarella 23 Ottobre 2018 a 09:34

      Ciao Andrea, sarò lì a novembre e ti farò quindi sapere al mio ritorno! 🙂 io cmq ho intenzione di farlo con le scarpe in Goretex. A presto!

  • Ciao Sonia
    bellissimo il tuo racconto di viaggio
    Siamo io e la mia morosa e saremo nei dintorni di Annapurna verso capodanno e pensavamo a un trekking di un 5/6 giorni. che ci consigli date anche le condizioni del tempo? dici fara molto freddo?
    Se decidessimo per il Poon Hill come tracciato ci raccomderesti una guida?

    Grazie mille!!!

  • Adriano Mascoli 4 Dicembre 2018 a 15:53

    Ciao Sonia, eccoci, ormai da un po’ rientrati in questo mondo. Il viaggio, anche se tutto sommato breve (15 giorni effettivi in Nepal), è stato entusiasmante e ricco di emozioni e nuovi incontri, come ogni volta. Volevo pertanto dare un rimando alle mail precedenti, sperando possa essere utili a chi si approccia ad partire o sta pianificando un viaggio:
    Nella ricerca del portatore per la valle del Langtang abbiamo avuto una certa fortuna: la prima sera a Kathmandu, passeggiando, stanchi dal viaggio, tra la folla ed i delirio di Thamel, il mio amico Francesco è stato riconosciuto da Maesh, una guida che aveva accompagnato lui e sua moglie ben dieci anni prima, in un precedete viaggio. Naturalmente Maesh non ha avuto problemi a procurarci un portatore, così siamo riusciti ad ingaggiarlo senza dover ricorrere all’agenzia, che come sappiamo si trattiene una parte del compenso. Il giorno dopo, al consueto ristorante italiano che per noi è diventato un posto di ritrovo, di chiacchiere e di pianificazione delle cose da fare, ci siamo incontrati e abbiamo pattuito il compenso di 15 euro giornalieri. In realtà Mani, così si chiama, oltre che da portatore ci ha fatto anche da guida. E’ un uomo di 46 anni, con i figli che lavorano uno in Quatar e l’altro in India; queste sono infatti tra le poche prospettive che la maggioranza del popolo nepalese ha se vuole guadagnare qualcosa di più dei 100 dollari mensili corrispondenti pressapoco allo stipendio medio del Paese. al termine degli otto giorni di trekking, comprensivi di viaggio in pullman da Kathmandu e Syaprubensi e ritorno, Francesco ed io abbiamo concordato che Mani si fosse meritato, per la sua gentilezza, la sua particolare attenzione e disponibilità, una bella mancia, che speriamo sia stata d’aiuto a lui e alla sua famiglia

    • Sonia Sgarella 4 Dicembre 2018 a 16:00

      Ciao Adriano, grazie mille per il tuo contributo, sono sicura che altri lettori ne faranno tesoro! Bello il Langtang vero?? 🙂

      • Adriano Mascoli 8 Dicembre 2018 a 11:38

        Ciao Sonia, si, molto bello il Langtang. Soprattutto per non essere così affollato come le altre mete forse più eclatanti (in particolare Everest ed Annapurna). In realtà non eravamo poi così soli e in qualche villaggio abbiamo fatto un po’ di fatica a trovare alloggio in prima battuta. Abbiamo notato che il ritmo di ricostruzione delle strutture è sorprendente, in particolare nel villaggio di Langtang (come sappiamo distrutto completamente nell’aprile 2015 da una terribile frana), rispetto alle foto che ho visto nel tuo blog l’urbanizzazione può dirsi, a occhio e croce, quintuplicata. La prima parte del percorso è un po’ incassata nel bosco, ma comunque, a mio parere, molto bella. Ad un certo punto la visuale si apre sulle vette più alte, fino ai scintillanti 7200 msl del Langtang Lirung e alle altre cime e ghiacciai (anche se purtroppo anche qui se ne nota il ritiro). Le persone sono sempre accoglienti e gentili, le strutture, in particolare a Langtang e Kyanjin Gompa, considerando quota e condizioni disagevoli, si possono definire più che confortevoli. Ovviamente il freddo, sopra i 3000, appena cala il sole si fa sentire bene e la sera, dopo la cena al tepore della stufa alimentata da legna (in realtà ne sarebbe proibito l’uso nel parco) o da sterco di Yak, non resta altro che infilarsi nel sacco a pelo.

        • Sonia Sgarella 8 Dicembre 2018 a 14:32

          Eh ahimè non mi stupisce apprendere che la ricostruzione stia avvenendo a ritmi incredibili ma d’altra parte trattasi di insediamenti permanenti a cui credo sia fondamentale ridare vita. Beh, mi fa piacere comunque sapere che anche a voi vi sia piaciuto… Io ne ho un ricordo veramente bello! Grazie ancora per i tuoi preziosi commenti! 🙂

  • Riccardo Pavani 21 Dicembre 2018 a 18:09

    Ciao Sonia, articolo molto interessante.
    Visto che hai avuto esperienze, mi sai dire se inserire il Kala Pattar e Island Peak è fattibile per una persona ben allenata e abituata al trekking delle nostre montagne, ma non con esperienza di ghiacciao?

    • Ciao Riccardo, sto scrivendo un articolo sulla regione dell’Everest proprio in questi giorni e cercherò di pubblicarlo a breve così che chiunque interessato possa attingerne informazioni. Per quanto riguarda il Kala Patthar sono sicura che non avresti problemi in quanto si tratta di puro trekking; per l’Island Peak invece, a quanto ne so io, ci sono dei passaggi che richiedono delle tecniche alpinistiche.

  • Ciao Sonia, vorrei chiederti un informazione.. a breve partirò per il Nepal con un gruppo di quattro persone. Abbiamo solo prenotato il volo e il resto faremo tutto lì. Per il trekking serve l’assicurazione, giusto? Dobbiamo farlo prima di partire o direttamente lì con l’agenzia? Fanno tutto loro compreso anche i TIMS? Cosa mi consigli, grazie.

    • Ciao Serena, l’assicurazione è sempre raccomandata, non solo per la fase di trekking ma per il viaggio in generale e perché la copertura sia valida deve essere stipulata in Italia con le date che corrispondono a quelle dei voli internazionali. Le agenzie inoltre si occupano di tutti i permessi. Se ti serve il contatto di una guida di fiducia fammi sapere! 🙂

  • Ciao Sonia,
    i tuoi post si stanno rivelando molto utili per il mio prossimo viaggio in Nepal, ti ringrazio fin d’ora.
    Saro in Nepal dal 15 novembre prossimo per 16 giorni e sarà la mia prima volta in questo paese.
    Anch’io di solito viaggio da solo, prenoto il volo e poi mi regolo sul posto per quello che desidero fare. Sono abituato ai trekking…non estremi…ma comunque anche di più giorni.
    Quello che volevo chiederti è se ritieni fattibile un trekking di 5/6 giorni, partendo da Pohkara, per l’Annapurna Camp Base contattando solo la guida. Ho letto che con la tua guida ti sei trovata molto bene e che passi il contatto via Facebook…ma io non ho FB, quindi ti chiedo se sia possibile passarmi il contatto via mail.
    Vorrei organizzare il viaggio con 4/5 giorni nella zona di KTM e Bahktapur, a visitare le città, i templi, per ambientarmi, per poi spostarmi a Pohkara e fare 5/6 giorni di trekking, lasciando gli ultimi 3/4 giorni finali per andare a zonzo e visitare qualche altro posto… che ancora non so… ho ancora tempo per studiare il viaggio.
    Naturalmente se hai qualche dritta, consiglio, oltre a tutti quelli che sto leggendo sul tuo sito, te ne sarei grato fin d’ora!!
    Grazie!!!
    Roberto

    • Sonia Sgarella 22 Marzo 2019 a 13:02

      Ciao Roberto, ti mando subito la mail! 😉

      • Grazie Sonia!!
        Mail ricevuta!
        Credo anche che seguirò il tuo consiglio per il trekking ABC…8 giorni dovrebbero bastare!!
        Continuo a seguirti!
        Ciao!!

  • Buongiorno Sonia!
    I tuoi post sono meravigliosi e di una utilità estrema, quindi prima di tutto voglio ringraziarti.
    Allora, mi chiamo Elia e insieme a mia moglie abbiamo pensato a un viaggio di nozze un po’ fuori dagli schemi. Passeremo 3 settimane a Varanasi in una scuola per poi dirigerci verso il Nepal. Lì avremmo piacere di fare un trekking di media difficoltà che vada dai 6 agli 8 giorni circa. Stiamo pensando al trekking del Langtang (me ne sto innamorando) ma avrei piacere di ricevere qualche consiglio da te se puoi, ho visto che anche l’Annapurna può offrire un cammino da una settimana circa e altri ancora. Il periodo in cui saremo in Nepal sarà indicativamente da fine agosto a metà settembre.
    Inoltre, siamo intenzionati a passare qualche giorno in un monastero, avresti qualche consiglio anche da questo punto di vista?
    Grazie infinite, stiamo divorando i tuoi articoli sappilo 🙂
    Un caro abbraccio da Elia e Daisy

    • Sonia Sgarella 23 Luglio 2019 a 07:21

      Ciao Elia, vi auguro certamente di incontrare bellissime giornate di sole ma tenete conto che il periodo in cui vi troverete in Nepal è purtroppo considerato stagione monsonica. Detto questo il mio suggerimento sarebbe quello di non programmare con troppo anticipo la meta del vostro trekking e di aspettare invece quasi sotto data per avere notizie certe circa le condizioni meteo e di conseguenza delle strade di avvicinamento alla zona dei Trek. Entrambi, Langtang e Campo Base Annapurna sono meravigliosi e in quel periodo direi teoricamente poco affollati; il Langtang sicuramente avrebbe più bisogno del vostro supporto e trattasi tra l’altra di una zona tendenzialmente più secca ma la strada per Syabrubesi in caso di pioggia potrebbe rivelarsi parecchio problematica. Al contrario la zona dell’Annapurna forse più piovosa ma con più asfalto per arrivare al punto di partenza. Se vi interessa posso passarvi il Contatto di un paio di guide con cui potreste comunque cominciare a consultarvi su entrambe le destinazioni ma poi rimandare a più avanti la decisione circa il dove. Nel caso scrivetemi in privato a soniasgarella@yahoo.it. Per quanto riguarda i monasteri mi dispiace ma non ho molte notizie riguardo; sono sicura però che in zona Bodnath ve ne siano di vari, tra cui quello di Kopan e che forse qualcuno di questi sia anche disponibile ad ospitarvi. Spero di aver risposto alle tue domande e ti ringrazio moltissimo per i complimenti riguardo agli articoli! Sono super contenta che li abbiate trovati utili! 🙂

  • Ciao Sonia, io e una mia amica stiamo organizzando 15 giorni in Nepal a inizio gennaio. Volevo chiederti se può essere un buon periodo per visitarlo e per fare trekking non molto impegnativo. Siamo entrambe sportive, ma penso vorremmo fermarci al trekking di tipo A o B in quanto a difficoltà. Puoi consigliarci un itinerario possibile che non occupi più di 4-5 giorni? Ci piacerebbe la valle del LangTang o io campo base dell Annapurna ma forse ci vuole più tempo o più esperienza. Grazie delle tue risposte!
    Grazie della disponibilità e delle info!

    • Sonia Sgarella 17 Agosto 2019 a 11:57

      Ciao Lisa, gennaio può essere un buon mese se ti mantieni ad altezze contenute per cui vi suggerisco di puntare al Poon Hill Trek, giusto appunto della durata di 4/5 giorni. Sulla mia pagina trovi un articolo a riguardo. 🙂

Proseguendo nella navigazione del sito si accettano l'informativa privacy e l'installazione dei cookies utilizzati per migliorare l'esperienza di navigazione. Per maggiori informazioni leggere l'informativa completa alla pagina Privacy Policy.
Privacy Policy