Filippine

Viaggio nelle Filippine: informazioni utili e qualche considerazione

Viaggio nelle Filippine: informazioni utili e qualche considerazione 1024 768 Sonia Sgarella

A volte la migliore  organizzazione sta nel non organizzare proprio un bel niente…

Considerazione numero uno: credete davvero che organizzare una vacanza dalla A alla Z prenotando tutto in anticipo ancor prima di partire, sia la garanzia assoluta per un viaggio all’insegna del relax? Può essere, ma credo che a tal proposito ci sarebbe anche qualcuno che avrebbe qualcosa da aggiungere: provate a chiedere per esempio a chi, per via di allarmi tifone preventivi o di condizioni del mare avverse, si è trovatio bloccato su un’isola per 3 o 4 giorni e a chi, colto alla sprovvista, ha dovuto quindi riprogrammare tutto il suo soggiorno da capo, all’ultimo minuto, perdendo caparre, acconti o addirittura l’importo totale delle cifre versate. Direte voi – ma questo può succedere ovunque. Certo, alla sfiga non si comanda, ma nelle Filippine – o in qualunque altro paese tropicale che sia formato da centinaia (se non addirittura da migliaia) di isole – può succedere ancora di più.

El Nido

Isole dell’arcipelago di Bacuit viste dalla spiaggia di Corong Corong – El Nido – Palawan

Questo è il mio consiglio: prenotate soltanto l’indispensabile, preferite politiche di cancellazione quanto più permissive e lasciate invece a quando sarete in loco l’organizzazione del resto, una volta quindi sicuri di essere quasi a destinazione. E’ vero, all’ultimo minuto potreste non trovare posto nella struttura dei vostri sogni – se proprio ci tenete prenotatela prima – ma state tranquilli: sotto un ponte a dormire non ci rimarrete di certo; male che vada, sarà quanto meno su una spiaggia deserta!:-)

Siquijor

Spiaggia di San Juan – Isola di Siquijor

Perché lo sappiate comunque, in linea generale nelle Filippine il metodo prediletto per la prenotazione degli alloggi è quello internet e, nonostante risulti ancora possibile effettuare prenotazioni telefoniche, se volete essere sicuri che queste ultime non vengano archiviate a favore di altre garantite online con carta di credito, allora vi converrà uniformarvi alla corrente di pensiero più diffusa. Agoda, Booking.com e Hostelworld sono i siti di ricerca più utilizzati e che funzionano in maniera eccellente e sicura ma, in alcuni casi, potrete anche prenotare direttamente dalle pagine web delle strutture disponibili, con carta di credito o sistema Paypal.

E a proposito di applicazioni da scaricare prima della partenza, forse la più utile da tenere a portata di mano soprattutto quando a Manila, è quella di GRAB, un sistema di chiamata taxi simile ad Uber ma molto più diffuso di quest’ultimo nel sud-est asiatico. Da usare è semplicissimo: basta registrarsi, inserire punto di partenza e punto di arrivo e quindi confermare il prezzo se vi sta bene. Il pagamento avviene in contanti direttamente al conducente del veicolo, di cui a questo punto conoscerete nome, cognome, aspetto, modello e targa dell’auto.

Per poter accedere a quest’applicazione ed effettuare prenotazioni online è ovvio che comùnque dovrete essere connessi ad internet e che quindi potrebbe interessarvi il discorso delle SIM locali, il cui acquisto si risolve in una procedura talmente facile che varrebbe la pena intraprenderla anche nel caso dei soggiorni più brevi. Nella fattispecie, appena atterrati all’aeroporto e ancora prima di uscire dal terminal, troverete i banchetti delle due compagnie telefoniche principali: Globe e Smart. Le condizioni di acquisto sono molto simili per l’una e per l’altra: la scheda è gratuita mente vari e di diverso valore sono i pacchetti internet della durata di massimo 30 giorni . Io ho optato per Globe e per il pacchetto da 4 Giga a 599 pesos e mi sono trovata bene.

Recuperata la SIM potrete quindi già prenotare da soli il vostro taxi con GRAB (senza bisogno di contrattazioni estenuanti), oppure, se preferite, potrete rivolgervi per questa volta al chioschetto della compagnia stessa che, al momento della mia visita, si trovava all’esterno del Gate numero 3 (Aeroporto Internazionale di Manila).

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L’eccezione alla regola…

E già che ci sono permettetemi di fare un’altra considerazione, la numero due: incredibile ma vero, gli aeroporti delle Filippine sono forse tra i pochi al mondo rimasti in cui la parola “fregatura” non è all’ordine del giorno, tant’è che al loro interno, è possibile addirittura cambiare i soldi ad uno dei tassi di cambio forse tra i più favorevoli. Fatelo dunque, cominciate col cambiare qui un po’ di contante portato da casa e lasciate quindi a quando arriverete in città il vostro primo prelievo.

È importante sapere che nella maggior parte dei bancomat delle Filippine la cifra massima prelevabile per transazione corrisponde a non più di 10.000 pesos (160€), un po’ poco se si pensa che ad ogni prelievo di solito corrisponde una commissione di circa 5€. Meglio sarebbe allora cercare gli sportelli automatici delle banche BPI e HSBC, le quali permettono di ritirare rispettivamente 20.000 e 40.000 pesos alla volta. HSBC è la meno diffusa ma, se presente, conviene di certo farci un salto. A Manila la trovate per esempio nel quartiere di Makati presso la torre n.1 dell’Enterprise Centre.

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Senza aerei? Ma anche no! 

Prelevati i soldi, comprata la scheda telefonica e recuperare le forze dopo il volo internazionale, direi che a questo punto siete pronti per interfacciarvi con il mondo dei trasporti interni. Passiamo quindi alla considerazione numero tre: se c’è una parte del mondo oltre all’Europa in cui prendere un’aereo spesso è più conveniente (sia in termini di costi che di tempo) che non optare per altri mille trasporti, è proprio il sud-est asiatico e, in questo, le Filippine ne sono un esempio emblematico.

Air Asia, Cebu Pacific e Philippines Airlines sono le tre compagnie che effettuano servizio giornaliero tra le tante isole principali dell’arcipelago e, nello specifico, Air Asia è quella che a me personalmente ha garantito più volte un servizio efficiente e quanto più puntuale. Ricordatevi che anche qui, come è il caso delle nostre Ryanar e Eayjet, il bagaglio da stiva non è mai incluso nella tariffa base e che va quindi inserito nel pacchetto in fase di prenotazione onde evitare conti salati direttamente in aeroporto. A Manila i voli domestici partono dal Terminal 4 dove, dato il probabile sovraffollamento al banco dei check-in, sono soliti aprire sotto orario una corsia apposita per le final call dei voli in partenza.

Per quanto riguarda invece i trasporti di lunga percorrenza via terra con partenza da o in arrivo a Manila, il mio consiglio è questo: se non è di domenica allora tanto meglio viaggiare di notte e risparmiarsi quindi quei logoranti ritardi dovuto al traffico infrasettimanale. Sulle isole minori ovviamente questo tipo di problema non sussiste anche se è sempre preferibile partire al mattino presto.

Il problema in questo caso è un altro: se non siete capaci di guidare uno scooter non andrete praticamente da nessuna parte. Si perché le escursioni in trycicle sono molto più care e comunque non vi darebbero la possibilità di esplorare le isole con la libertà che può invece regalarvi un vostro mezzo privato. Il costo del noleggio varia molto da isola ad isola, partendo da cifre irrisorie quali 350 pesos al giorno sull’isola di Siquijor, a 6/700 sull’isola di Palawan.

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Palawan: l’isola più bella del mondo… 

E a proposito di Palawan, considerazione numero quattro: davvero stiamo parlando dell’isola più bella del mondo? Per l’amor di dio, se fossi approdata sull’isola ben prima del dilagare del turismo di massa forse sarei stata pronta a sostenere esattamente lo stesso ma purtroppo i tempi sono cambiati ed è vero che, quando l’afflusso dei turisti supera i limiti della decenza, i luoghi per quanto belli, sono destinati immancabilmente a perdere il loro fascino. Questo, a mio parere, è quanto è successo ad El Nido (così come a Boracay), un luogo magnifico letteralmente sputtanato dal turismo di massa. Tour A, tour B, tour C e tour D, tutti con gli stessi orari e con le stesse tappe; insomma, esplorando l’arcipelago di Bacuit  che si trova lì di fronte e che ha reso la zona così gettonata, di certo non vi sentirete naufragati su delle isole deserte. Al contrario, in alcuni frangenti lo spettacolo è a dir poco raccapricciante con tanta la gente che immancabilmente contribuisce alla distruzione dell’habitat marino.

El Nido - Hidden Beach - Tour C

Hidden Beach, un minuto prima dell’invasione – Tour C – El Nido

Per vivere un’esperienza autentica puntate piuttosto a Port Barton – sulla costa occidentale di Palawan – oppure, rivolgendovi all’agenzia TAO Expeditions a Corong Corong  (El Nido), partite per un’avventura di più giorni che, toccando varie isole davvero deserte, vi porterà fino alle coste dell’isola di Coron. I prezzi non sono bassissimi (vedi pagina web) ma chi c’è stato ne ha parlato come dell’esperienza più bella da farsi nelle Filippine, certo però non per tutti. Partire con una spedizione TAO di 5 giorni e 4 notti vuol dire infatti passare le vostre giornate su e giù da una panga (tipica imbarcazione filippina), facendo snorkeling e nuotando, dormire in delle capanne di bamboo senza acqua corrente nè servizi igienici; insomma, se anche solo l’idea di una di queste cose vi fa storcere il naso significa allora che forse questo tipo di avventura non fa per voi.

Port Barton

Spiaggia di Port Barton

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Per concludere…

Considerazione numero 5: se non è il cibo che vi darà soddisfazione nelle Filippine – a mio parere poco entusiasmante e ripetitivo – lasciate almeno che siano i massaggi a farlo! Un’ora per 5 euro, ma dove altro lo trovate un affare del genere?? Approfittatene finché siete in tempo! Massaggi e immersioni allora, credo che siano questi i punti di forza di un paese che purtroppo, scarseggiando in attrattive artistiche e culturali, risulta forse meno affascinante rispetto ad altri vicini; per lo meno, questa è stata la mia opinione.

Leggi anche 100% Visayas: storia di come si prende un brevetto, dove è perché 

Non avevo grandi aspettative prima di partire – un paese cristiano in Asia in fondo difficilmente avrebbe attirato la mia attenzione – ma mi sono lasciata incuriosire – tentata anche dal fatto di volermi mettere alla prova come subacquea – e ho voluto allora dargli una possibilità, per poter giudicare con i miei occhi quello di cui in fondo avevo sentito parlare ben poco.

Che dire, le Filippine probabilmente non rientreranno nella top list delle mie mete preferite – ci sono tanti altri posti che vi suggerirei di esplorare prima – ma neanche potrei mai sostenere che si tratti di un luogo che non meriti una vostra visita, anzi: se siete amanti dell’acqua e dell’avventura, questo è sicuramente l’angolo di mondo che fa per voi! Snorkeling, diving, canyoneering, island hopping. Ricordate: “It’s more fun in the Philippines!” 🙂

Ah dimenticavo, non partite senza sacca stagna e scarpette da scoglio!

Moalboal

Tramonto da Moalboal 

Filippine on the road: North Luzon – viaggio a nord di Manila tra risaie, buon cibo e città coloniali

Filippine on the road: North Luzon – viaggio a nord di Manila tra risaie, buon cibo e città coloniali 1080 810 Sonia Sgarella

Alzi la mano chi di voi è stato a Manila e sarebbe pronto a sostenere che si tratti di una bella città. Suvvia dai, bisognerebbe essere proprio di manica larga per scovare del fascino in quella che generalmente viene riconosciuta come una delle città più brutte dell’Asia.

Povera Manila però, in fondo non è neanche tutta colpa sua: se oggi infatti non può essere che la  città stessa ad essere accusata di aver abbandonato le tradizioni a favore di una globalizzazione sfrenata fatta di shopping mall, catene di fast food, starbucks e di Donkin Donuts, è vero anche il fatto che in passato ciò che ne ha decisamente deturpato l’aspetto sono stati i conflitti armati tra potenze straniere, nella fattispecie giapponese e americana. Manila, così come Varsavia, Hiroshima e Amburgo, può essere di fatto considerata come una delle città che soffrirono maggiormente le atrocità della II guerra mondiale e che sotto i bombardamenti disse addio irrimediabilmente alle bellezze del passato.

Non tutto il male vien per nuocere però, si potrebbe dire: seppur infatti dell’antica architettura coloniale è rimasto ben poco e concentrato soprattutto nella zona di Intramuros, la presenza americana nel paese per circa cent’anni, ha garantito alla popolazione un livello di alfabetizzazione tra i più alti dell’Asia, che vede la maggior parte degli abitanti (i più anziani compresi) parlare un inglese praticamente perfetto; un aspetto questo, volto a rincuorare di certo i viaggiatori di tutto il mondo che qui si apprestano ad affrontare un viaggio, in un paese in cui sicuramente troveranno vita più facile che non altrove.

Fatta questa premessa allora e sul se valga o meno la pena di fermarsi a Manila per cercare di scovarne qualche bellezza nascosta, la mia opinione è che purtroppo no. Usatela come luogo di passaggio se proprio dovete ma non fermatevi più di tanto (un buon posto per pernottare in zona Malate è il Tambayan Capsule Hostel); alzate i tacchi quanto prima piuttosto e cominciate ad esplorare l’isola su cui si trova, quella di Luzon, che fortunatamente ha qualcosa di meglio da offrire. 

Nello specifico, a nord della capitale, si trovano alcuni tra i terrazzamenti di riso tra i più belli dell’Asia e, con questi, anche la possibilità di dedicarsi a qualche giorno di trekking nella natura incantata. Da Manila allora spostatevi subito in direzione Banaue ed eccovi arrivati: benvenuti nella zona della “Cordillera“, tutta un’altra storia rispetto al resto del paese!

Batad

In generale, se dovessi rimarcare alcuni dei tratti distintivi di questo territorio lo farei con tre concetti: aria fresca (tendente al freddo a cavallo tra gli ultimi e i primi mesi dell’anno), cibo salutare (soprattutto a Sagada) e cultura centenaria (che si esprime non solo nell’artigianato locale e nell’architettura coloniale, ma anche nel mantenimento delle tradizioni più antiche).

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1. Banaue e dintorni

Per comprendere meglio il territorio nei dintorni di Banaue e la vita nelle risaie, i terrazzamenti andrebbeto ammirati da vicino. Questo significa camminarci attraverso. Da Banaue – una cittadina che non presentando particolari attrattive potrebbe essere esplorata anche in mezza giornata – è possibile organizzare camminate di più giorni, la più popolare tra le quali è quella che raggiunge Batad, passando per gli abitati di Pula e Cambulo (2 giorni/1 notte).

Batad

Affidarsi a una guida è sicuramente consigliabile trattandosi di sentieri non marcati che si sviluppano per lo più lungo il bordo delle risaie e il modo migliore per farlo è quello di rivolgersi al centro di informazione turistica sito alle porte della città. Il costo per il servizio guida ammonta a 1.200 pesos al giorno (prezzo aggiornato a febbraio 2018), 300 il pernottamento e 1000 il trasporto tra andata e ritorno. Se siete in due fate quindi conto di spendere circa 2000 pesos a testa, pasti esclusi. Per la prima giornata dovrete organizzarvi con un pranzo al sacco (chiedete alla vostra guest house) mentre per la seconda riuscirete a pranzare a Batad.

Pula

Il percorso è veramente spettacolare, le risaie uno stupendo lavoro dell’uomo (il prezioso lascito delle tribù Ifugao, capaci di  scolpire le montagne con la stessa mano artistica con cui ancora oggi scolpiscono il legno), i villaggi di Pula, Cambulo e Batad delle piccole oasi di pace e insomma, il tutto merita decisamente di essere visitato. Mettete in conto 5/6 ore di cammino – inizialmente in leggera salita – il primo giorno (con pernottamento a Cambulo) e 2/3 ore – principalmente in discesa – il secondo (Cambulo-Batad). Fatta tappa alla cascata di Batad che si trova in fondo ad una scalinata infinita, pranzato e quindi raggiunta sempre a piedi (20 minuti) la strada principale, prima di rientrare a Banaue, potete concordare anche un breve passaggio da Bangaan, anch’esso circondato da pittoresche terrazze.

Batad

Ora, per quanto belle siano però le altre risaie, è certo che Batad costituisca il fiore all’occhiello di questa zona. Sfido chiunque a non rimanere a bocca aperta di fronte alla perfezione del suo anfiteatro di terrazzamenti, uno spettacolo da lasciare increduli anche gli occhi più saturi di meraviglie del mondo!

Batad

Da Manila a Banaue, trattandosi di un viaggio di oltre 8 ore, conviene viaggiare di notte. Le compagnie che operano servizio sono Florida e Ohayami (www.ohayamitrans.com) e, se viaggiate in alta stagione, farete bene a prenotare i vostri posti già da casa. Sulla sistemazione vi potrei consigliare sia Banaue Homestay (fuori dal centro ma in posizione molto bucolica), sia il People’s Lodge, tramite il quale non sarà difficile organizzare il vostro successivo trasferimento a Sagada (300 pesos in van. In alternativa si dovrebbe cambiare a Bantoc ma il costo complessivo di circa 200 pesos credo proprio che non varrebbe lo sbatti). Il tempo di percorrenza è di circa 2 ore, con qualche sosta per foto lungo il percorso.

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2. Sagada

Ma quali “bare penzolanti”, il punto di forza di Sagada, ve lo posso assicurare, è decisamente lo yogurt della Yogurt House, uno che così buono giuro di non averlo mai mangiato! Non solo yogurt comunque, i piatti che servono sono uno più buono dell’altro e fanno sicuramente a gara per prelibatezza con quelli del Log Cabin, l’altra colonna portante culinaria della città. C’è proprio da dirlo in questo caso: “santa verdura!” – un toccasana che nel resto del paese sembra cosa difficile (se non addirittura quasi impossibile) da reperire nei ristoranti.

Sagada

Considerato che raggiungerete Sagada prima di pranzo (il van parte da Banaue alle 8.30), potrete quindi lasciare i bagagli nella guest house che avrete scelto (io vi consiglio Sagada Homestay) e quindi preparare lo stomaco per un pranzo di qualità. Essendo che il Log Cabin apre solo di sera, puntate pure dritto alla Yogurt House e quindi nel pomeriggio visitate le “bare appese” della Echo Valley (Echo Valley Hanging Coffins).

Sagada

Per accedere al sito dovrete prima registrare la vostra presenza in città presso l’ufficio turistico e quindi portare la ricevuta di pagamento al chioschetto d’entrata. Qui vi verrà chiesto il pagamento del biglietto e di conseguenza assegnata una guida. Non aspettatevi chissà quante bare comunque (si lo so, ne fareste volentieri a meno ma oh, questo è quello che passa al convento!:-). Lasciatevi piuttosto suggestionare dalle spiegazioni di una tradizione che, seppur macabra, rende il posto comunque degno di una breve visita e poi tornate a concentrarvi sui piaceri della vita! 🙂

Che altro fare nel pomeriggio? Beh, un bel massaggio ci sta sempre e, pernottando al Sagada Homestay, potrete contrattare le massaggiatrici direttamente in camera vostra semplicemente chiedendo alla padrona di casa. (350 pesos 1 ora). Il giorno seguente, a meno che non vogliate provare le brezza di infilarvi in delle grotte sotterranee con il solo ausilio di una lampada a olio (in tal caso le informazioni le potete chiedere sempre al centro turistico), diciamo che sareste già pronti per ripartire in direzione di Vigan. La colazione? Hotel Masferre Inn and Restaurant, il top nella categoria e aperto già dal mattino presto.

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3. Vigan

Finalmente una cittadina degna di nota: stradine ciottolate, edifici coloniali e chiese risalenti all’epoca di dominazione spagnola, una fontana gigante dove ogni sera alle 19.30 propongono un grandioso spettacolo di suoni e luci (agli stranieri é permesso salire gratuitamente sul tetto dell’edificio che si trova proprio lì accanto) e, non da meno, una particolare propensione alla vendita di cheesecake!

Vigan

Vigan, inserita da poco nella lista delle sette città coloniali più belle del mondo, è il risultato di una fusione unica di architettura asiatica e pianificazione coloniale. Carina davvero – vi dirò – peccato però che le strade ben conservate siano soltanto un paio e che per visitarle basterebbe anche solo una mezza giornata. Un po’ poco – penserete voi – però dai, si tratta comunque di una meta che merita almeno una notte del vostro tempo e, perchè no, magari anche due visto lo sbatta per arrivarci.

Vigan

Raggiungere Vigan da Sagada può essere considerata una mezza impresa (che vi porterà via una giornata intera) ma che vi darà occasione di esplorare delle rotte sulla cordigliera un po’ meno battute. Incominciate col prendere da Sagada il pulmino delle 8 con destino Bauko (1 h.30, 70 pesos) e da lì, il primo van in partenza per Cervantes (partenza ogni ora, 1h., 70 pesos). Continuate ora per Tagudin (partenza ogni ora, 2h., 150 pesos) e quindi appostatevi sulla strada principale ad aspettare il primo autobus diretto a Vigan (bus AC, 2h., 120 pesos).

Vigan

Tra le sistemazioni più economiche e in posizione centrale è l’Hem Apartelle, vicino al quale si trova anche il centro massaggi più professionale della città, il Banahaw Heals Spa, al numero 11 di Liberation Blvd. Ottimi i prezzi e ottimi anche i trattamenti. Da Vigan, per tornare a Manila, potete prendere il servizio di autobus notturno gestito dalla compagnia Partas. (www.phbus.com)

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Ovviamente questa non vuole essere una guida esaustiva di tutte le attrattive presenti sull’isola di North Luzon ma se avete poco tempo a disposizione e volete vedere un po’ che si dice a nord di Manila, questa può essere certamente un’idea di itinerario da coprire in circa una settimana.

Diving nelle Filippine: 100% Visayas – Storia di come si prende un brevetto, dove e perché

Diving nelle Filippine: 100% Visayas – Storia di come si prende un brevetto, dove e perché 538 403 Sonia Sgarella

Sul perché…

…o piuttosto “Perchè no?” Se la destinazione che avete scelto si chiama Filippine ed è rinomata come uno dei luoghi migliori al mondo per le attività di snorkeling e diving e se avete un po’ di denaro (ma non troppo) a disposizione da spendere, non vorrete mica buttare via l’occasione per fare qualcosa di estremamente figo e indimenticabile vero? Avvistare squali volpe e squali balena, nuotare con decine di tartarughe e centinaia di sardine, con pesci e creature di ogni forma e colore di cui forse neanche immaginate l’esistenza – ho visto cose laggiù che mai mi sarei sognata esistessero – non è cosa che succede tutti i giorni ed io, col senno di poi, non posso fare altro che dirvi: un viaggio nelle Filippine senza diving è come un viaggio in Nepal senza trekking o in Africa senza un safari; insomma, una sorta di controsenso e se non altro, un’occasione decisamente sprecata.

Ma – e mi rivolgo adesso a chi non l’ha mai fatto – non mi vorrete forse dire che avete paura? Ebbene vi svelo un segreto: l’acquario è un segno d’aria a differenza di quanto in tanti credono ed io, come tale, non sono mai stata una persona acquatica. Vi faccio questa premessa un po’ campata per aria perché capiate, qualora vi servisse uno stimolo per lanciarvi in questa nuova sfida, di stare parlando con la persona giusta, ovvero con chi, per una serie di preconcetti e paure, non aveva mai preso in considerazione (ma proprio neanche lontanamente intendo!) la possibilità di immergersi un giorno nelle acque dell’oceano. Figuriamoci di arrivare ad ottenere ben due certificazioni Padi! Ebbene invece è successo ed è stato contro ogni pronostico!

Filippine

contro ogni pronostico appunto…:-)

A gennaio del 2018 sono partita per un viaggio nelle Filippine, 59 giorni di permanenza in uno stato che conta esattamente 7.107 isole, il mare che le circonda è rinomato come uno tra i migliori del mondo per le attività subacquee – avete mai sentito parlare del Triangolo dei Coralli? – e allora mi sono detta: ma perché non poterci almeno provare?? E’ stato proprio lì che tutto è cominciato ed è stato sempre lì, saltando da un’isola all’ altra che tutto si è concluso brillantemente con 2 brevetti e un totale di 22 immersioni!

Volete sapere come ho fatto a convincere me stessa?

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Sul come…

Avete presente il detto “niente ti trattiene più delle tue insicurezze”? Il segreto sta nel convincersi che i nostri limiti stiano soltanto nella nostra testa; difficile riconoscerlo, ma è proprio quando si è pronti a farlo che comincia il divertimento. Dite di sì allora e sarete già a metà dell’opera, quindi (senza pensarci troppo) iscrivetevi a un corso e, una volta che sarete in ballo, datevi del tempo: se anche voi come me non siete mai stati delle persone acquatiche, è improbabile infatti che vi sentiate a vostro agio già dalla prima esperienza (in fondo se siamo nati sulla terra ci sarà pure un motivo no??) ma siate positivi a riguardo. Non c’è come convincersi di potercela fare per riuscirci davvero e modo migliore per far sì che le cose accadano che cominciare!

“The best way to get things done is to simply begin!”

Se vi può essere utile partite anche voi da questo concetto: il mondo non è fatto di persone che cercano in tutti i modi di mettere a repentaglio la propria vita con banale e spudorata incoscienza. Esistono delle leggi fisiche, dei metodi, delle regole e delle tecniche specifiche dietro ad ogni attività che cercano di ridurne i rischi per quanto possibile, nozioni che se le conoscessimo a priori probabilmente renderebbero il tutto molto più plausibile davanti ai nostri occhi.

Lo so, l’idea di mettere la propria vita nelle mani di una bombola d’ossigeno sotto centinaia di migliaia di metri cubi d’acqua può essere angosciante. Forse anche voi vi starete chiedendo: e se la bombola fosse difettosa, e se mi si allagasse la maschera, e se venissi attaccata da uno squalo, da un polipo o – cazzo ne so – da un mostro degli abissi?? Respirate per dio, questa – ve lo ripeteranno fino allo sfinimento – è l’unica cosa su cui vi dovrete veramente concentrare. Per ogni altro problema c’è una soluzione efficace che vi verrà dimostrata durante il corso, per cui potrete fare pratica fino a che non vi sentirete a vostro agio e che riuscirete a mettere in atto solo se – pensate un po’ – eviterete proprio di farvi prendere dal panico!

Di fatto di wonder woman e di super man al mondo ne esistono ben pochi; gli altri sono persone comuni, esattamente come noi, persone che forse a loro tempo hanno avuto le nostre stesse perplessità e i nostri stessi timori. Armatevi di forza e coraggio dunque – se sono queste le cose che vi mancano per iniziare – e buttatevi anche voi in questa nuova avventura! Credetemi, non ve ne pentirete e ve lo dice una che non sa neanche nuotare! (Va beh dai lo ammetto, almeno a galla ci so stare!:-))

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Sul dove…

Di seguito i siti di immersione che non dovreste assolutamente perdere, i consigli su come muovervi tra un posto e l’altro, dove alloggiare, i riferimenti degli operatori in loco con cui io mi sono trovata bene e ultimo ma non meno importante, i costi. Sì, perché le immersioni aumenteranno di certo la vostra spesa in loco ma credetemi, ogni centesimo sarà ben speso! Mettete in conto una media di 13.500 pesos (circa 220 euro) per il brevetto Padi Open Water, altrettanti per l’Advanced Open Water, una media di 1.200 pesos (circa 20 euro) ad immersione se siete già brevettati e il sito d’immersione è vicino alla costa, di più (vedi nel dettaglio sito per sito) se è prevista un tragitto più lungo in barca e si tratta di zona protetta.

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100% Visayas

Con più di 7.000 isole all’appello decidere da che parte cominciare è un bel casino ma se avete poco tempo a disposizione e volete che la vostra esperienza subacquea arrivi a toccare alcuni dei punti più validi ed economici del paese, ecco che allora vi converrà puntare dritto al cuore delle Visayas. Tanto per capirci trattasi della parte centrale dell’arcipelago delle Filippine, a sud della quale si estende l’isola di Mindanao mentre al cui nord, l’isola di Luzon con la capitale.

I siti di cui vi parlerò in questo capitolo si trovano tutti in prossimità delle due Visayas più famose, Bohol e Cebu, entrambe facilmente raggiungibili con voli diretti da Manila. Onde evitare però di dover passare da Cebu City più di due volte durante le vostre peregrinazioni tra una località e l’altra, il mio consiglio è quello di cominciare la vostra avventura con un volo diretto a Tagbilaran, il capoluogo dell’isola di Bohol, da cui potrete iniziare quindi una sorta di percorso circolare che dunque terminerà sull’isola di Cebu. Da qui potrete decidere di fare rientro a Manila oppure, avendo più tempo a disposizione, procedere facilmente con un altro volo diretto verso Palawan.

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1. Bohol – Alona Beach

Un punto perfetto per iniziare ad immergervi se non lo avete ancora fatto e questo per via delle correnti gentili e dell’ottima visibilità che caratterizza la maggior parte dei siti d’immersione. La scelta tra gli operatori di Alona Beach è decisamente ampia ma io, per quanto mi sono trovata bene, non posso che consigliarvi Philippine Fun Divers. Dall’Alona House Reef alle isole Balicasag, Cabilao e Pamilacan, i punti di immersione in questa zona sono davvero infiniti e tanti di questi si trovano a soli pochi minuti di barca dalla costa.

Filippine

In quanto meta turistica gettonata soprattutto dai turisti cinesi e coreani – che avendo poco tempo a disposizione non si spingono lontano dagli aeroporti principali – i prezzi degli alloggi risultano un po’ più cari rispetto a quelli dei dintorni ma ovviamente in questa zona i sevizi non mancano.

Se quello che cercate è un ostello fate tappa al Moon Fool Hostel (600 pesos il letto in dormitorio con colazione), se invece cercate qualcosa di più intimo ma sempre nella fascia di prezzo medio/bassa vi posso suggerire il Citadel Alona (850 pesos la singola con bagno in comune). Entrambi si trovano posizionati sulla strada principale, uno di fronte all’altro e in prossimità del ristorante Shaka che è l’unico a sapere cosa significa veramente cucina salutare vegetariana e vegana. Fate incetta dei suoi piatti perché credetemi, dopo due settimane nelle Filippine non ne potrete più di mangiare riso e carne!

Alona Beach si trova sull’Isola di Panglao, collegata all’Isola di Bohol con un ponte che permette il trasferimento veloce da e per Tagbilaran. Dall’aerporto un trycicle costa 300 pesos mentre un jeepney (in partenza dal centro) solo 25. Il tragitto è di circa mezz’ora.

Filippine

L’isola di Balicasag, che si trova a 30 minuti di barca dalla spiaggia di Alona, è rinomata come uno dei luoghi migliori nelle Filippine sia per visibilità, sia per la moltitudine di tartarughe marine che nuotano nei pressi delle sue coste. È vero, in alta stagione l’afflusso di asiatici che non sanno nuotare e che si avventurano in battute di snorkeling può essere sconcertante ma credetemi, una volta scesi in profondità vi dimenticherete di tutto quello che affolla la superficie. Il costo per questa escursione è il più caro tra tutti: per un totale di 2 immersioni mettete in conto prezzi a partire da 3.500 pesos.

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2. Siquijor – San Juan

Siquijor, anche conosciuta come l’isola di streghe e curatori (witches and healers), dista da Tagbilaran solamente un’ora e mezza di nave. I battelli gestiti da Ocean Jet effettuano servizio soltanto una volta al giorno, alle 10.20 del mattino (orario aggiornato a gennaio 2018) e il prezzo ufficiale del biglietto di 700 pesos viene rivenduto dalle agenzie di Alona con una commissione di 50 pesos extra. Attenzione: la quota in questione non include il bagaglio (100 p.) né la tassa portuale (20 p.) che viene sempre venduta separatamente.

Arrivati a Larena (il solo scalo effettuato sull’isola) l’unica opzione per raggiunger San Juan, sede dei dive centres, è quella di prendere un trycicle al costo di 300/400 pesos a seconda di dove esattamente in paese si trova la struttura in cui avete deciso di alloggiare. Un’ottima sistemazione è il Cliff Garden Hostel.

Immergersi nelle acque di Siquijor, dichiarate zona marina protetta nel 1978, è un affare riservato a quei pohi viaggiatori che, avendo più tempo a disposizione o semplicemente in cerca di pace e tranquillità, hanno deciso di dedicare a quest’isola qualche giorno della loro esperienza filippina.

La “magica” Siquijor rimane in effetti una di quelle destinazioni meno esplorate, sia dal turismo locale, per questione scaramantiche, sia da quello internazionale, che dà invece priorità alle isole principali della zona. Questo, nonostante Siquijor conti oltre 20 siti di immersione e una barriera corallina tra le meno contaminate. A dimostrazione dell’ancora scarsa popolarità sono i soli tre dive centres presenti sull’isola (non contando quelli dei resort), tra i quali il migliore, a mio parere, è il Sea Pearl Divers.

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Eccetto per il caso di un paio di siti soggetti a correnti più forti, le immersioni in questa zona possono essere tranquillamente effettuate anche dai sub alle prime armi che qui possono rilassarsi perdendosi nei giardini di coralli, entrando in contatto con l’affascinante mondo degli esseri microscopici ed esplorando pareti di barriera corallina che sprofondano a oltre 40 metri. Tra i vari siti da tenere in considerazione durante la vostra visita, Palitong Wall e Coral Garden sono sicuramente tra i più famosi.

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3. Apo Island

Se proprio dovete scegliere soltanto un posto nelle Filippine dove fare immersioni fate in modo che questo sia Apo! Da non confondere con l’Apo Reef al largo della costa dell’isola di Mindoro, Apo Island è un posto talmente accogliente da invogliarvi a rimanere più a lungo. Piccola e tranquilla – se non fosse per i galli che cantano a tutte le ore del giorno e della notte – Apo è circondata da una barriera corallina in ottime condizioni di salute che pullula di vita. Di nuovo, un’occasione per tutti (principianti compresi) di ammirare un’infinita varietà di creature marine e di godere di una visibilità che ha pochi confronti. Affidatevi all’esperienza di Mario e di tutto il suo staff.

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Mario’s Scuba, uno dei pochi lodge sull’isola, mette a disposizione letti in dormitorio e camere private a prezzi ragionevolissimi. In loco troverete anche il ristorante ed il dive centre che organizza immersioni a partire da 1.300 pesos l’una, per scendere di prezzo (fino a 900 pesos) per pacchetti di più uscite. I siti d’immersione sono tutti a pochi minuti di barca dalla costa.

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Per raggiungere Apo Island da Siquijor il modo più rapido ed indolore è attraverso il Coco Groove Resort. Nei giorni di uscita delle loro escursioni (da verificare in loco perché partono solo con un minimo di 12 partecipanti) è possibile approfitrare del servizio di solo transfer ad un prezzo di 1.000 pesos.

L’alternativa sarebbe quella di fare il giro da Dumaguete prendendo una serie di circa 5 mezzi di trasporto: trycicle per il porto di Siquijor Town, barca per Dumaguete, trycicle dal porto al terminal dei bus, bus per Malatapaya e di nuovo barca per Apo, il tutto sicuramente più economico del servizio diretto ma con tempistiche decisamente più lunghe.

Al mettere piede su Apo Island vi verrà richiesto il pagamento di una tassa d’entrata di 100 pesos. Per lasciare invece l’isola in direzione di Dumaguete avete due opzioni: sperare che ci si qualche servizio già programmato (300 pesos a persona) – di solito in partenza al mattino – oppure prenotare un servizio privato da dividere con chiunque abbia i vostri stessi programmi. In linea di massima per una barchetta da 4 i costi si aggirano intorno ai 2.000 pesos, per una da 8 invece, intorno ai 3.000. Preparatevi a ricevere secchiate d’acqua addosso e quindi organizzativi con una sacca stagna.

Arrivati a Malapataya prendete quindi qualunque autobus diretto a Dumaguete (50 pesos), cittadina molto piacevole dove vale la pena fermarsi una notte e, perché no, concedersi anche un massaggio! Il Flying Fish Hostel (450 pesos il letto in dormitorio) è sicuramente il top nella categoria ostelli mentre il Salt and Pepper (li accanto) in quella ristoranti.

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4. Moalboaal

Moalboaal nella mia mente non corrisponde ad altro che a bei ricordi: l’ottenimento della seconda certificazione Padi, l’Advanced Open water, siti d’immersione ricchi di vita, dai banchi di sardine all’Isola Pescadores, mare placido e turchese, birre al tramonto, una varietà culinaria da rimpiangere altrove; insomma, credo che Moalboaal costituisca un’ottimo punto di partenza sull’Isola di Cebu.

Filippine - Moalboal - Sardine Run

Da Dumaguete a Panagsama Beach, ovvero il tratto di costa su cui si concentra l’attività ricettiva, ci vuole una mattinata intera di trasferimento e circa 250 pesos di spesa in trasporti. Da Dumaguete prendete un tryicle per il porto di Sibulan (70 pesos dal Flying Fish), da qui un battello Fast Craft per il porto di Lilo-an sull’Isola di Cebu (60 pesos, 30 minuti), da cui potrete poi spostarvi in moto (50 pesos) o di nuovo in tryicle alla stazione degli autobus di Bato e prendere quindi la prima corriera in partenza per Moalboal città (77 pesos). Infine, da qui una moto (30 pesos) o un trycle per Panagsama Beach.

Arrivati a destinazione l’alloggio più economico lo troverete al Backpackers Lodge. Vi consiglio di prenotare con anticipo se viaggiate in alta stagione e possibilmente il dormitorio da 4 letti, con o senza bagno (350 e 250 pesos a notte). Il mio posto preferito per la colazione ( e a volte anche il pranzo)? Il Sun Rise 2 Set, un localino senza pretese ma con interessanti iniziative culinarie, gestito da un francese e situato appena prima del Love’s Beach and Dive Resort. Provate per esempio le crepes al succo di calamansi e non ve ne pentirete! La miglior pizza invece? La trovate da Tipolo e rigorosamente cotta nel forno a legna!

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Ma a proposito di immersioni: il Philippines Fun Divers di cui vi ho parlato nella sezione dedicata ad Alona Beach, ha una sua filiale anche qui, il Cebu Fun Divers. Una volta situato all’interno del Love’s Beach Resort, adesso ha una sede tutta sua, nuova di pacca, con una piscina spettacolare e una posizione appartata che è forse la migliore tra tutte. Io mi sono affidata a loro e non me ne pento ma giusto perché lo sappiate, se state cercando i prezzi più bassi della zona, li troverete da Nelson’s Dive Center.

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5. Malapasqua

Magari ci fosse la possibilità di proseguire lungo la costa in direzione nord verso il porto di Maya e invece no: il pacco sull’isola di Cebu è che dovrete sempre e comunque fare tappa a Cebu City. Va beh dai, prendetela come un’occasione per concedervi per esempio un massaggio in un centro professionale e un caffè da Starbucks, insomma, come una breve parentesi di piaceri, da regalarvi mentre aspettate il prossimo autobus. Di ostelli io ve ne posso raccomandare un paio: Le Village e Hostel 7 Cebu.

A Cebu City le stazioni degli autobus sono due: la South e la North. Dalla North Bus Station prendete il primo autobus diretto a Maya (217 pesos) e calcolate quindi circa 4/4,5 ore per percorrere la costa orientale fino all’estremo nord dell’isola, punto dal quale salpano le imbarcazioni dirette a Malapasqua. Il costo di 100 pesos per il tragitto di circa 30 minuti viene calcolato su base 15 persone a bordo per cui vi conviene farvi trovare in zona non più tardi del primo pomeriggio così da non dover aspettare a lungo.

Sull’Isola di Malapasqua praticamente chiunque è lì per immergersi con gli squali volpe (Thresher Sharks), vuoi perché costituiscono un’attrattiva difficile da incontrare altrove nel mondo, vuoi perché una volta arrivati fin lì, sarebbe un peccato non farlo. Gli operatori sono a decine e sicuramente più di uno è in grado di offrire un buon servizio ma per quella che è stata la mia esperienza mi sentirei di sconsigliarvi Fun and Sun e di suggerirvi invece French Kiss Divers.

Thresher Shark - Malapasqua- Filippine

Oltre all’immersione con gli squali a Monad Shoal (la quale ha un costo che si aggira intorno ai 1800 pesos), l’altra escursione famosa da farsi in mezza giornata (che prevede due dive a circa 3200 pesos), è quella di Gato Island. Entrambe prevedono il raggiungimento di profondità (30 metri nel caso degli squali) e correnti abbastanza sostenute per cui è necessario essere muniti del brevetto Advanced Open Water.

A Malapasqua, che è un’isola minuscola, ci si sposta a piedi e il fulcro dell’attività turistica si concentra tendenzialmente lungo la costa meridionale, punto di arrivo delle imbarcazioni provenienti dall’isola di Cebu. Tra le varie sistemazioni ce n’è una in cui io mi sono sentita veramente a casa e si chiama Be One Guest House. Gestita da una coppia di amici (Jacob un giovane svedese e Rebecca una filippina del posto), la casa bianca più bella dell’isola – così è stata definita – ha sia camere private che letti in dormitorio (350 pesos a notte). Spesso i due vi proporranno di rimanere con loro per cena e se volete un suggerimento: accettate senza esitazione!

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