Giappone

Dieci buoni motivi per visitare il Giappone a gennaio

Dieci buoni motivi per visitare il Giappone a gennaio 1024 682 Sonia Sgarella

Quali sono le prime immagini che vi vengono in mente sognando un viaggio esotico a gennaio? Non vi biasimerei se fossero spiagge baciate dal sole, palme che si muovono al vento, mare turchese, maschera e boccaglio? Beh, in tal caso vi consiglio di leggere il mio articolo sui più bei siti di immersione nelle Filippine oppure di dare un’occhiata al mio itinerario sull’isola di Cuba! 🙂

Ma avete mai pensato invece ad una vacanza invernale oltreoceano con il freddo, la neve e tutti gli annessi e connessi che una stagione come questa potrebbe comportare, magari in un paese così diverso dal nostro come il Giappone? Lo so, laggiù avevate forse pensato di andarci nel mese di aprile, con i ciliegi in fiore, oppure in estate, per godervelo in maglietta e pantaloncini o magari in autunno, chissà, per vedere i colori delle foglie che cambiano.

Tutte ottime idee certamente ma qui vi voglio stupire con dieci buoni motivi per cui il Giappone potrebbe rientrare a pieno titolo nella top list delle destinazioni più magiche da esplorare in inverno, proprio durante quei mesi che erroneamente vengono considerati come i meno ospitali. Gennaio in Giappone dunque, perché no! Se la cosa vi stuzzica, continuate a leggere e cominciate a farci un pensierino per il prossimo anno!

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1. Ci sono meno turisti

Davvero ormai l’abbiamo tutti ben presente di come l’esperienza a contatto con la meraviglia di un luogo, per quanto quest’ultima rimanga lo stesso tale, possa essere ampiamente influenzata (e spesso rovinata) dalla presenza di tanta, troppa gente. Dover fare a gara per accaparrarsi il punto migliore da cui scattare la classica foto da cartolina, ritrovarsi immischiati in una massa intenta a scattare selfies, tra voci urlanti e spesso irrispettose; bo io personalmente non ci trovo nulla di così entusiasmante in tutto questo e vado invece sempre in cerca dell’opposto.

Il Giappone in inverno – devo ammetterlo – non è che sia esattamente un deserto: mi sono ritrovata anch’io in coda aspettando un tavolo in un ristorante di Kamakura nel weekend, assediata da gruppi di Filippini nei giardini zen dei templi di Kyoto e a camminare tra la folla il giorno della Festa della Maggiore Età, ma il tutto è stato pur sempre estremamente gestibile e non ho mai comunque trovati i treni pieni, tutti gli hotel al completo o gli onsen congestionati; anzi, a dir la verità io gli onsen me li sono quasi sempre goduta da sola! 🙂

Leggi anche Come organizzare un viaggio in Giappone

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2. I prezzi degli hotel sono più economici

L’altro vantaggio del viaggiare in bassa stagione (tolto quindi il periodo del nostro e del Capodanno cinese) è proprio quello di trovare super offerte e prezzi abbordabilissimi per sistemazioni di buona, se non addirittura ottima categoria.

Ryokan

Stanza tradizionale nel Ryokan Tsazumikan a Kamimoku

Kanazawa

Hotel Mystays Kanazawa Castle

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3. Il ramen è ancora più buono

Missione ramen! Trovare il ramen perfetto e stilare una classifica di quelli già provati diventa un po’ una prassi per tutti coloro che si recano in visita Giappone ed è un modo sempre interessante per entrare a contatto con la cultura locale attraverso i suo sapori. Trattasi in fondo di un’arte, quella di preparare piatti che soddisfino non solo il palato ma anche la vista e in questo c’è da elogiare i cuochi Giapponesi come degli eccezionali maestri: non solo in Giappone ci sono infatti forse più stelle Micheline che in ogni altra parte del mondo ma dal 2019 la cucina tradizionale giapponese (detta washoku, ovvero “armonia del cibo”) è addirittura entrata a far parte della lista Unesco come Patrimonio intangibile dell’Umanità. Un’arte questa che i cuochi giapponesi sono anche abili a mettere in pratica nel riproporre piatti di altre tradizioni, asiatiche e non. Insomma, è proprio vero che i Giapponesi quando si mettono a fare una cosa finiscono col farla in maniera eccellente!

Ramen

Ebbene, pur essendo apparentemente di lontana origine cinese, la shina soba (“zuppa cinese”, detta appunto ramen) è entrata a far parte a pieno titolo dei piatti più amati e diffusi su tutto il territorio giapponese, tanto da esserne diventata quasi un’icona culturale. Ne esistono un’infinità di varianti legate sia al territorio che al cuoco stesso ma in linea di massima le differenze sostanziali possono riguardare sia il tipo di noodles che il tipo di brodo.

Ramen

Udon Soba

Ramen

Qualunque diventerà il vostro ramen preferito, ditemi comunque ora: che cosa c’è di più bello, salutare e rigenerante che gustarsi una meravigliosa zuppa di noodles bollente quando fuori fa freddo? L’usanza vuole che più si faccia rumore sorseggiando il brodo, maggiore sia l’apprezzamento!

Ramen

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4. Onsen e freddo: un connubio perfetto!

Vi immaginate cosa sarebbe immergervi in una vasca d’acqua bollente quando fuori ci sono 30° e l’umidità è al 90%? Non credo vi verrebbe così tanta voglia di farlo e sarebbe un grande peccato perché l’onsen è forse una tra le cose più giapponesi che si possano trovare in Giappone e farne esperienza, di certo, una tra più memorabili!  Immaginatevi quindi, al contrario, di immergervi in una vasca d’acqua bollente, quando fuori ci sono 0°e la natura è ricoperta di candida neve. Magico vero? Ebbene questo è di certo uno tra i principali modi per rendere il vostro viaggio in Giappone in inverno un vero toccasana, magari proprio ritagliandovi in ogni singola giornata il vostro momento onsen, che sia all’interno di un ryokan o di un bagno pubblico in città.

Onsen

Rotenburo nel Ryokan Tsazumikan

Se non avete bene capito di che cosa si tratti, ve lo spiego qui di seguito: dicesi onsen una sorgente di acqua termale molto calda – la cui temperatura si aggira intorno ai 40° – e caratterizzata da proprietà benefiche. In Giappone l’utilizzo degli onsen come bagni pubblici – più che come luoghi di cura – risale al periodo in cui non tutte le case erano dotate di un bagno in cui potersi lavare e rimane quindi ancora oggi una tradizione, seppur concepita non tanto  come una necessità, se non più come momento di relax per il corpo e per la mente. Onsen (sorgente termale) e sento (bagno pubblico) sono dunque oggi due parole che quasi si equivalgono ma la differenza sta proprio nelle proprietà dell’acqua, termale solo nel primo caso.

Onsen

Sento nell’Hotel Mystays Kanazawa Castle

Di onsen e sento se ne trovano un’infinità sparsi per tutto il Giappone; vi sono famose stazioni termali che recano nel nome la parola onsen, onsen all’aperto (i rotenburo), onsen nei ryokan e negli hotel, onsen pubblici e privati, onsen piccoli e intimi, onsen più grandi, come fossero le nostre spa o addirittura onsen concepiti come parchi di divertimento. Insomma, la parola onsen oggi viene utilizzata in mille modi ma le regole per la fruizione, salvo rare eccezioni, sono sempre le stesse e possono essere riassunte come segue:

Onsen Rules

– svestirsi completamente (negli onsen si entra nudi, divisi maschi e femmine, salvo casi eccezionali) e riporre i propri vestiti negli appositi armadietti

– lavarsi per bene prima di entrare nelle vasche e farlo seduti sui seggiolini onde evitare di schizzare chi vi sta intorno (mentre nei ryokan troverete prodotti di ogni sorta, negli altri bagni pubblici dovrete portarvi tutto voi)

– non fare foto

– non mangiare o bere

– non nuotare né fare casino

– asciugarsi prima di rientrare nello spogliatoio (con l’asciugamano che vi siete portati)

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5. Aumentano le chance di vedere il Monte Fuji

Ebbene si, questa è ovviamente una cosa che non vi posso promettere ma è vero che tendenzialmente l’inverno sia la stagione in cui lo schivo Monte Fuji – in altre stagioni più probabilmente nascosto dietro a una coltre di nubi e foschia – si mostri con più facilità agli occhi dei visitatori e che addirittura si riesca ad intravedere fin dalla città di Tokyo! Purtroppo per gli amanti delle scarpinate, scalarne la vetta in inverno non è possibile ma la vista del Fuji-San ricoperto da un abbagliante cappotto di neve e con lo sfondo del cielo azzurro vi regalerà comunque un’immensa emozione. E’ lui infatti di certo il simbolo indiscusso del paese del Sol Levante!

Fuji San

Fuji San, vista dal Lago Kawaguchiko

Fuji San

Fuji San, vista da Tokyo

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6. Abiti tradizionali per la Festa della Maggiore Età

Pensando al Giappone – è quasi scontato – una delle prime immagini che balzano alla mente, è quella del kimono, ovvero del costume nazionale. Che sia una geisha ad indossarlo, una vecchietta agghindata per le feste o un uomo non importa, è sicuro che attirerà la vostra attenzione in quanto simbolo dell’eleganza e della grazia nipponica.

Kimono

Il secondo lunedì del mese di gennaio in Giappone si festeggia il Seijin no hi, ovvero la Festa della Maggiore Età per tutti quei ragazzi e ragazze che hanno compiuto o compiranno i 20 anni tra il 2 di aprile dell’anno precedente e l’1 di aprile del nuovo anno e questa sarà la vostra occasione per ammirare gli abiti tradizionali indossati appunto dai festeggiati, i quali si riversano per le strade e nei templi (spesso seguiti da un fotografo) in cerca della foto ricordo perfetta.

Kimono

La celebrazione del Seijin no hi sembrerebbe trovare radici in un lontano passato, apparentemente nell’anno 714 d.C. quando un principe, proprio per segnare il passaggio all’età adulta, cambiò il suo modo di vestire e la propria acconciatura. Festa nazionale solo dal 1948, il Seijin no hi, dall’anno 2000 si festeggia di lunedì per onorare il sistema del cosiddetto Happy Monday, una riforma del calendario lavorativo che regala quindi ai giapponesi un giorno in più di ferie oltre il weekend.

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7. Le scimmie della neve…nella neve!

Ebbene questa è stata di certo una delle prime cose che mi sono imposta di fare nel mio viaggio in Giappone in inverno, ovvero di andare a fare visita alle buffe Snow Monkeys a mollo nel loro onsen. Quale periodo migliore avrei potuto infatti trovare se non quando fuori c’è la neve?? Vi devo dire tutta la verità però: immaginavo già che si trattasse di un luogo costruito apposta per il turista e in effetti ne ho avuto la conferma e per quanto assistere alle interazioni tra le scimmie e ammirare il loro modo così umano di godersi l’acqua calda termale sia stato certamente divertente, resta il fatto che quello a cui vi troverete di fronte non è altro che uno zoo in cui gli animali vengono nutriti per mantenerli sempre in loco.

Snow Monkey 1

Macachi giapponesi al Jigokudani Monkey Park

Snow Moneky 2

Ciò che mi fa dire che sia valsa veramente la pena di andare fin là è stato dunque non solo visitare il Jigokudani Monkey Park – personalmente non farei mai il viaggio a/r in giornata da Tokyo – ma unire a questa pur sempre piacevole camminata nel bosco innevato, l’esperienza fatta in ryokan (Suminoyu) e nella stazione termale di Shibu Onsen, un villaggetto di montagna che vanta la presenza di ben 9 bagni pubblici, ognuno con diverse proprietà curative. Girare con lo yukata (vestaglia tradizionale giapponese)e gli zoccoli per il paese a caccia degli onsen credetemi, sarà una delle esperienze più esilaranti e memorabili del vostro viaggio in Giappone!

Ryokan

Il kotatsu, tavolo giapponese riscaldato nella stanza del ryokan

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8. Per chi ama gli sport invernali…

Sciare o ciaspolare è la vostra passione? Allora siete arrivati nel posto giusto perché sembrerebbe che farlo nel paese del Sol Levante sia qualcosa di assolutamente speciale e questo per via della neve particolarmente polverosa. Ora, se il non plus ultra per una vacanza all’insegna degli sport invernali dovrebbe essere l’isola di Hokkaido, ovvero l’estremo nord del paese, è vero anche che arrivarci comporterebbe necessariamente un dispendio maggiore di soldi e di tempo; puntare dunque alla Hakuba Valley per esempio, nella Prefettura di Nagano (dove si sono tenute le Olimpiadi invernali del 1998), potrebbe essere un ottimo ripiego e sicuramente più facile da inserire nel vostro itinerario per un primo assaggio di neve made in Japan!

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9. Saldi!

Tutto il mondo è paese e anche in Giappone gennaio è il mese dei saldi! Aspettate il mio prossimo articolo sui quartieri più fighi di Tokyo ed è sicuro che già soltanto lì troverete pane per i vostri denti.

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10. Tokyo illuminata

Come se non bastasse in una città già ampiamente illuminata al neon, Tokyo non si sveste delle luci natalizie subito dopo le festività, bensì continua a mantenerle fieramente ancora per qualche tempo, in alcuni casi fino alla metà o fine di febbraio. Consultate il sito di Japan Guide per maggiori informazioni a riguardo e sul dove trovarle.

Tokyo By Night

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Cosa ve ne pare allora? Vi ho convinto? Pensate, non dovrete neanche sbattervi più di tanto nel preparare la valigia perché le cose che vi serviranno le avrete già lì pronte e a disposizione nell’armadio. Non ci sarà nessun bisogno di scoperchiare il reparto estivo.

Freddo non ti temo! Il Giappone è lì che vi aspetta! WAKU WAKU!!!

Come organizzare un viaggio in Giappone

Come organizzare un viaggio in Giappone 1024 682 Sonia Sgarella

Avete presente la cartina della Metro di Milano? Awww, piccina lei! Ecco, questa invece è quella della Metro di Tokyo! Sbabam!:-0

Tokyo Metro mappa

Impressionante vero?? Mi chiedo come una città così capillarmente perforata possa mantenersi saldamente in piedi! Complimenti agli architetti! Ebbene, per tutti quelli che credevano che destreggiarsi nel “tubo” di Londra – uno dei sistemi metropolitani più estesi del mondo – fosse già sufficientemente complicato, ecco che viene a rincuorarlo la metropolitana di Tokyo, con le sue 13 linee per lo più sotterranee gestite da due compagnie diverse e una serie cospicua di linee di superficie, tra cui la JR Yamanote Line, che collega a circolo le stazioni più importanti della capitale.

Ma no dai, non andatemi in paranoia, anche le cose apparentemente più difficili possono essere facilmente decifrate con un minimo di studio preventivo e, guarda caso, sapete che c’è? Il segreto per un viaggio di successo in Giappone sta proprio in questo, nel sapersi organizzare e nel partire sufficientemente preparati, con tutte le carte in tasca da poter sfoderare al momento giusto. Questo lo si può certamente fare ed è cosa buona e giusta in un paese dove tutto (e intendo proprio tutto tutto tutto) funziona rasente alla perfezione e dove – state quasi pur sicuri –  che i vostri piani verranno rispettati non al minuto, bensì possibilmente al secondo! 🙂

Cominciamo dunque dall’inizio e vediamo: quali sono i passaggi da seguire prima della partenza e durante il viaggio per organizzare la vostra prima avventura in Giappone?

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Prima della partenza:

1. Acquistare il Japan Rail Pass e consultare Hyperdia

C’è una cosa che è fondamentale fare prima della partenza se interessati agli spostamenti in treno tra le varie città del Giappone ed è quella di acquistare il Japan Rail Pass, un abbonamento multiuso e a prezzo vantaggioso di cui possono approfittare soltanto i turisti stranieri quando ancora nei propri paesi di domicilio. Il Japan Rail Pass, per meglio intenderci, NON può essere acquistato in Giappone!

La durata di tale abbonamento può essere di 7, 14 o 21 giorni, calcolata dal giorno in cui deciderete voi stessi di farlo partire e dovrà essere attivato entro 3 mesi dalla data di acquisto. Inclusi nell’abbonamento sono tutti i treni e alcuni pullman delle linee JR, compresi gli Shinkansen – i cosiddetti “treni proiettile”- ad eccezione dei Nozomi e Mizuho e la Yamanote Line di Tokyo. Incluso è anche il traghetto per l’isola di Miyajima, vicino ad Hiroshima.

L’abbonamento può essere acquistato online su siti come questo o presso le agenzie rivenditrici come HIS Italy, con sedi a Roma e a Milano. All’atto dell’acquisto vi verrà consegnato/spedito un voucher che potrete (e dovrete) quindi convertire nel Pass vero e proprio solo una volta arrivati in Giappone dietro presentazione del passaporto. Il costo può variare leggermente a seconda del cambio euro/yen ma rimane comunque indubbiamente conveniente. Ad oggi siamo intorno ai 247 euro per quello da 7 giorni.

Japan Rail Pass

Per rendervene ancor più conto, ideato il vostro itinerario, consultate il sito Hyperdia, una fonte preziosa per informazioni circa gli orari e i prezzi dei treni, con le varie opzioni di percorso disponibili in un semplice click. Io per esempio, con l’acquisto del Japan Rail Pass ho risparmiato circa 100 euro rispetto a quello che avrei speso acquistando i biglietti singolarmente. Come si suol dire comunque  il concetto è questo: basterebbe un solo viaggio a/r Tokyo-Kyoto per ripagare quasi interamente il costo di un abbonamento da 7 giorni.

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2. Cambiare la valuta

Se non è così difficile da reperire, io personalmente preferisco sempre avere con me un po’ di moneta del posto con la quale far fronte alle prime esigenze in loco senza dovermi cimentare fin da subito nell’utilizzo di un bancomat, specialmente dopo 12 ore estenuanti di volo. Se poi è vero che cambiare euro in valuta straniera in Italia conviene più che farlo all’estero, perché allora non approfittarne?

Con il fatto che ormai le prenotazioni degli hotel le si salda quasi sempre online, che il Pass per i trasporti lo comprerete prima della partenza e che spesso e volentieri si possa pagare direttamente negli esercizi commerciali con carta di credito (anche prepagata, Visa o Mastercard), alla fine il contante di cui avrete bisogno per un ipotetico viaggio di due settimane, non ammonterà comunque di certo a migliaia di euro. Potreste di fatto anche pensare di portarne a sufficienza per tutta la durata del viaggio e quindi evitare completamente di prelevare in loco pagando inutili commissioni alle vostre banche.

Il Giappone è noto per essere uno dei paesi con il minor tasso di criminalità al mondo per cui non mi preoccuperei assolutamente del fatto che vi possano derubare.

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3. Prenotare gli alloggi

Credo che per questo ormai ci siano più modi che giorni in un anno, basta sapere un po’ smanettare tra i  vari Booking.com, Airbnb e Agoda del caso. E’ importante prenotare con anticipo, soprattutto se in alta stagione, per accaparrarsi le migliori offerte avendo quanta più scelta possibile ed evitando così di trovarvi a pagare degli spropositi per delle sistemazioni che magari non lo meritavano neanche.

Mi raccomando: fate sempre attenzione ad un’informazione importante quale la metratura della stanza! Credetemi, in alcuni contesti – e non sto parlando dei letti in capsula ma di stanze d’hotel o mini appartamenti –  potreste seriamente avere dei problemi ad aprire la valigia! Anche quei 2 metri di spazio in più risulteranno quindi essere di vitale importanza! 

Valutate inoltre la distanza dalla fermata della metro se a Tokyo, dalla stazione dei treni se altrove e se previsto il servizio pick up incluso nel caso di ryokan dispersi tra i monti.

Assolutamente imperdibile è l’esperienza in ryokan, l’alloggio tradizionale, con letti tradizionali, cena tradizionale e – cazzo che dramma! – con colazione tradizionale! Di seguito comunque vi elenco le strutture in cui ho alloggiato io durante il mio soggiorno di due settimane:

– Smile Hotel Asakusa – Tokyo – 4 notti – HOTEL

– Japaning Hotel Hakkoen – Kyoto – 3 notti – APPARTAMENTO

– Hotel Mystays Kanazawa Castle – Kanazawa – 1 notte – HOTEL

– Suminoyu – Shibuonsen – 1 notte – RYOKAN

– Tatsumikan – Kamimoku – 1 notte – RYOKAN

– Hotel Sails – Tokyo – 4 notti – APPARTAMENTO

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4. Prenotare il Pocket Wifi

Io personalmente non l’ho acquistato e credetemi, ho incontrato reti wifi libere praticamente ovunque: negli hotel, nelle stazioni, sui treni, per strada, da Starbucks e nei centri commerciali però, foste maniaci della connessione o veramente vi servisse, l’opzione Pocket Wifi è certamente la migliore tra quelle da considerare. Si tratta fondamentalmente di un piccolo router che vi porterete appresso e che vi garantirà connessione continua ovunque siate. Lo potete ordinare online – vi sono vari siti, tra cui questoe optare per il ritiro in aeroporto al vostro arrivo o la consegna in hotel. Assicuratevi che il pacchetto preveda l’utilizzo dati illimitato e possibilmente l’assicurazione. In alcuni casi troverete anche l’inclusione di un power bank ma se così non fosse, portatelo voi.

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5. Studiare la mappa della Metro di Tokyo

Ma eccoci dunque ritornati al punto di partenza perché, checché lo vogliate o no cari ragazzi, quella benedetta carta della Metro dovrete per forza cercare di capirla e credetemi, farlo non è poi così difficile. Basatevi innanzitutto sulla leggenda allegata alla mappa, la quale vuole essere chiarificante circa i colori e i nomi delle linee. Sì perché a Tokyo le linee sono designate da un colore e da un nome, non da un numero. I numeri sono di riferimento solo per le singole stazioni.

Leggenda Tokyo Mtero

Le società che gestiscono la fitta rete di trasporti dell’aerea metropolitana sono varie ma per quanto riguarda le 13 linee sotterranee, soltanto due: Tokyo Metro Line e Toei Line, informazione che vi tornerà utile nella scelta dell’abbonamento. Individuati dunque il colore e la lettera di riferimento della linea (A per Asakusa Line, H per Hibiya Line, G per Ginza Line), ora non vi resta che capire il concetto che sta dietro al numero.

Tokyo Metro

Allungando le linee su una retta immaginaria, noterete che le varie fermate sono scandite in sequenza numerica, dalla 1 alla 20 circa, a seconda della linea. Se voi vi trovate quindi per esempio alla fermata di Ueno sulla Ginza Line (G-16) e volete dirigervi ad Asakusa, dovrete seguire le indicazioni per G-19; se invece siete diretti a Shibuya, per G-1.

Tokyo Mtero - Ginza Line

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In aeroporto:

6. Convertire il Japan Rail Pass e prenotare i posti a sedere

Eccovi dunque finalmente atterrati nel paese del Sol Levante, stanchi che non vedete l’ora di fiondarvi in hotel a farvi una doccia e invece no, dovrete pazientare ancora un attimo e portare a termine quel paio di cosette che vi conviene  sistemare quando ancora in aeroporto. Convertite quindi innanzitutto il voucher che avete ricevuto in Italia nell’effettivo Japan Rail Pass. Per farlo sarà sufficiente recarsi nell’ufficio JR, presentare il voucher insieme al passaporto e comunicare la data in cui volete farlo partire. Se avete intenzione di passare qualche giorno a Tokyo scegliete come data di inizio quella in cui avete programmato di effettuare il primo spostamento lungo fuori città.

Già che ci siete poi, con le date sottomano, potreste anche effettuare le prenotazioni per i posti a sedere sulle tratte che lo prevedono e incominciare quindi a collezionare i biglietti di riferimento. La prenotazione del posto non è obbligatoria – tutti i treni contemplano infatti sempre la presenza di carrozze a posti liberi – ma è ovvio che si tratta di una possibilità che, non costando nulla di più, tanto vale sfruttare per garantirsi un viaggio comodamente seduti. Se il treno invece non contempla la presenza di carrozze a posti assegnati, sarà sufficiente salire a bordo e mostrare il solo Pass in caso di controllo.

Japan Rail Pass

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7. Acquistare il biglietto per il transfer dall’aeroporto al centro, l’abbonamento alla Metro di Tokyo e la carta Pasmo/Suica

E’ arrivato finalmente il momento di spostarsi in centro e quindi di accedere al fantastico mondo dei trasporti giapponesi ma prima di tutto dovrete acquistare i biglietti per poterci salire a bordo. La cosa più conveniente per chi si ferma a Tokyo oltre le 24 ore ed è intenzionato ad esplorare la città, è quella di acquistare un biglietto valido per più giorni e, di nuovo, messo a disposizione per i soli turisti stranieri. Il costo è decisamente conveniente e vi permetterà di utilizzare le linee di entrambe le società che ne gestiscono la fitta rete, ovvero la Tokyo Metro Line e la Toei Line.

Tokyo Metro

Insieme a questo tipo di abbonamento, è possibile approfittare di tariffe vantaggiose anche per la tratta Narita-Ueno a bordo del Keisei Skyliner, il servizio più rapido di trasporto in città. Sempre per i turisti stranieri sono in vendita infatti degli abbonamenti che includono sia il transfer di sola andata o andata e ritorno da/per l’aeroporto e biglietti da 24/48/72 ore della metro, la cui validità e scadenza viene calcolata a partire dall’orario del primo utilizzo. L’abbonamento della metro potete farlo quindi partire anche il giorno dopo.

Tokyo Metro

A seconda del dove sarete alloggiati e del vostro orario di arrivo comunque esistono anche altri sistemi di trasporto dall’aeroporto verso il centro, alcuni più economici ma anche ovviamente più lenti, quali il servizio Limousine Bus, il Narita Express e i treni delle linee JR Sobu e Keisei Access Express (comodo se diretti ad Asakusa). Allo stesso modo esistono anche altri tipi di abbonamenti giornalieri ma è certo che quelli di cui vi ho appena parlato sono i più convenienti.

Un’altra chicca nel panorama dei trasporti e non solo, sono le tessere ricaricabili Pasmo e Suica, utilizzabili come “moneta elettronica” sia presso i tornelli delle stazioni e sugli autobus ma anche per fare acquisti nei negozi convenzionati, come nei 7Eleven e Family Mart, i convenience stores aperti 24/7. Dopo aver acquistato la carta prepagata presso gli sportelli automatici della stazione dell’aeroporto (il costo è di 500 Yen) e averla ricaricata di una cifra a vostra scelta, potrete attraversare i tornelli delle stazioni semplicemente toccando con la scheda l’area designata e il prezzo del biglietto vi verrà dedotto automaticamente.

Tokyo Metro

Queste tessere le potrete utilizzare il primo giorno se per esempio dovete effettuare un solo tragitto con la metro e non volete far partire subito l’abbonamento di più giorni, oppure se siete diretti nei dintorni di Tokyo e non avete ancora attivato il Rail Pass ma anche su quasi tutti i treni e pullman del Giappone. Le tariffe sono solitamente leggermente più basse rispetto a quelle che paghereste acquistando un biglietto singolo e alla fine del vostro soggiorno, recandovi presso l’apposito ufficio, vi verranno restituiti sia la cifra che dovesse eventualmente avanzare, sia i 500 Yen pagati per acquistarla. Il sistema fondamentalmente è lo stesso della Oyster di Londra.

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8. Ritirare il Pocket Wifi

Se l’avete ordinato con consegna in aeroporto, seguite le istruzioni ricevute e passate a ritirarlo.

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In città:

9. Applicare tutto quanto imparato finora

Ebbene si, è arrivato il momento di mettere in pratica tutto quanto appreso finora e di sfoderare quindi tutti i vostri biglietti, tessere e abbonamenti. Attenzione che a volte la mappa della metro di Tokyo può essere ingannevole: spesso risulta infatti più veloce scendere ad una fermata – anche se sulla cartina vi sembra più lontana – e camminare verso la vostra destinazione piuttosto che cambiare linea per raggiungere in treno esattamente la fermata che vi sembra essere la più vicina. Per esempio se volete raggiungere la Stazione di Tokyo e vi trovate sulla Ginza Line è inutile cambiare a Ginza e prendere la Marunouchi Line per poi tornare indietro; scendete piuttosto a Kyobashi e camminate cinque minuti. Controllate quindi sempre su Google Maps il percorso più conveniente in termini di tempo! Per riconoscere le fermate della Metro fate riferimento a questo simbolo.

Tokyo Metro

Le uscite – che in alcune stazioni sono innumerevoli – possono essere indicate con un numero, con delle lettere maiuscole seguite da un numero, oppure con un numero seguito da una lettera minuscola, il tutto nero su fondo giallo. Per capire quale prendere è necessario fare riferimento alle mappe che troverete nelle stazioni, sia in zona piattaforme dei treni, sia in zona tornelli.

Tokyo Metro

10. Comportatevi bene!

Mantenete  sempre la sinistra sulle scale mobili, mettetevi in fila in attesa del treno come indicato per terra e shhhhh, fate silenzio: in Giappone è maleducazione parlare al telefono o ad alta voce sui mezzi di trasporto! Se poi vi capiterà di dover prendere la metro a Tokyo nelle ore di punta e le carrozze dovessero essere stracolme, fate come loro: approcciate la porta, giratevi di schiena e con nonchalance spingetevi addosso alla folla. Vedrete che magicamente vi ritroverete a bordo anche voi! Buon viaggio!!! 🙂

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